L’Argentina potrebbe diventare player fondamentale nel mercato internazionale di gas naturale liquefatto, grazie all’enorme risorsa del bacino patagonico di Vaca Muerta. È quanto si afferma in una analisi del Financial Times (Ft), che argomenta sulle attuali restrizioni alla Russia imposte dall’Europa a seguito del conflitto in Ucraina.

Il quotidiano economico britannico, nell’articolo ‘Global energy upheaval offers Argentina’s ‘Dead Cow’ a new lease of life’ osserva che l’Argentina “potrebbe convertirsi in un competitor di Qatar e Australia” nel mercato del gas naturale liquefatto in un momento storico in cui la domanda è in aumento. Ugualmente, aggiunge che compagnie petrolifere come Shell e Petronas potrebbero trarre beneficio nel caso in cui il paese sudamericano divenga un esportatore di energia.

Negli ultimi anni, i governi di Buenos Aires stanno disegnando politiche ad hoc per aumentare la produzione di petrolio e gas, fino alla previsione di norme speciali di cambio per facilitare gli investimenti esteri nel settore energetico. Tra le ultime iniziative, anche la costruzione di un nuovo gasdotto ‘Néstor Kirchner’ che, con i suoi 563 chilometri, da Vaca Muerta porterà il gas fino al centro e di là al nord del paese.


Si tratta di un’opera strategica che possa dare al bacino patagonico il suo ruolo, considerando che è il secondo al mondo di shale gas e il quarto di shale oil. Obiettivo è anche quello di dare impulso all’export di gas naturale liquefatto.

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Secondo il Ft, però, pur confermando l’osservazione del presidente Alberto Fernández che indica Vaca Muerta come “una riserva della quale il mondo ha bisogno in questo momento”, non considera sufficienti le politiche intraprese dal suo esecutivo. Che, spiega, “non sono sufficienti per attrarre le decine di migliaia di miliardi di dollari di investimenti necessari” per lo sviluppo dell’area.

L’Argentina, prosegue il quotidiano, utilizza solo il 50 per cento della capacità del giacimento e solo il 10 per cento è sfruttato per la commercializzazione. Al contrario, con politiche appropriate, le entrate dell’Argentina potrebbero superare i trenta miliardi di dollari all’anno di export.

Il paese sudamericano, è lo stimolo del Ft, “deve rimuovere tutti quegli ostacoli che hanno finora scoraggiato gli investimenti esteri, limite al buon funzionamento dell’enorme giacimento e alla sua consacrazione a livello internazionale”.

Nel momento in cui il bando alla Russia sta dando vita a una nuova mappa energitca globale, il governo argentino “deve muoversi rapidamente se vuole che le compagnie presenti a Vaca Muerta siano ricompensate”. La costruzione del nuovo gasdotto è una buona mossa, conclude il quotidiano, ma è una operazione a lungo termine, ribadendo la necessità di un nuovo quadro normativo a sostegno degli investitori.

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