Lieve rallentamento dell’inflazione in Argentina, che resta uno dei principali allarmi macroeconomici per il governo. L’ultimo dato dell’Indec, il locale istituto nazionale di statistica, indica in un +3,3 per cento l’aumento dei prezzi nel mese di maggio 2021. Nell’anno in corso è il minore aumento registrato che porta a +21,1 per cento il totale accumulato dal 1 gennaio.
Secondo gli analisti, l’Argentina chiuderà il primo semestre del 2021 con una inflazione attorno al 25 per cento. Di certo c’è, però, il dato interannuale: negli ultimi dodici mesi l’inflazione è arrivata al 48,8 per cento ed è il dato interannuale più alto da marzo 2020. A incidere maggiormente sull’aumento duranto lo scorso maggio è il settore traposti con un aumento medio dei prezzi del 6 per cento, seguito dai servizi legati alla salute (+4,8) mentre è del 3,1 per cento l”incremento dei prezzi dei generi alimentari.
Qualora confermato, un livello di inflazione del 47 per cento a fine anno sarebbe nettamente al di sopra del 29 per cento atteso dall’esecutivo, stimato nella legge di bilancio 2021. Gli analisti di Ecolatina, tuttavia, ritengono che con la fine del primo semestre potrebbe cominciare a verificarsi una decelerazione dell’inflazione.
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— INDEC Argentina (@INDECArgentina) June 16, 2021
Los precios al consumidor (#IPC) subieron 3,3% en mayo de 2021 respecto de abril y 48,8% interanual. Acumularon un alza de 21,5% en los últimos cinco meses https://t.co/5QWOgQWO3i pic.twitter.com/reTChn8t48
A ogni modo, partendo dalla previsione di una inflazione accumulata al 30 giugno attorno al 25 per cento, l’aumento dei prezzi tra luglio e dicembre, secondo gli stessi analisti, dovrebbe attestarsi su una media di aumento del 2,7 mensile per chiudere il 2021 al 47 per cento come dato annuale. Un trend che per il 2022 non fa prevedere un tasso di inflazione più basso del 40 per cento.
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