L’inflazione in Argentina è stato il fattore macroeconomico più ‘sorvegliato’ dell’economia in tutto il 2018. Le misurazioni mensili dell’Indec, l’istituto nazionale si statistica del paese, hanno messo puntualmente in evidenza una tendenza all’aumento. È così anche il dato definitivo di dicembre 2018, appena diffuso: +2,6 per cento.

La Banca centrale argentina avverte: è possibile che, nei prossimi mesi, i livelli dell’inflazione si mantengano su cifre simili a causa soprattutto delle politiche monetarie in atto (concordate con il Fondo monetario internazionale), delle politiche di adeguamento al mercato dei prezzi di alcuni beni in precedenza regolati dallo Stato. Lo stesso istituto sottolinea che, pur essendo alta, a dicembre l’inflazione risulta in discesa rispetto a settembre, quando si è attestata al 6,5 per cento.

inflazione in argentina 2018

A spingere al rialzo il costo della vita nel 2018 sono stati i trasporti (+66,8 per cento), alimenti e bevande non alcoliche (+51,2), beni per la casa inclusi gas, elettricità e acqua (+50). Aumenti che hanno determinato un tasso di inflazione annuale pari al 47,6 per cento. Che riflette, aggiunge la Banca centrale, “l’instabilità finanziaria che ha vissuto il nostro paese”.



Si tratta, quindi, del dato più alto degli ultimi decenni, superando il 38,5 del 2014, il 40,9 per cento del 2002 (anno del default e dell’uscita dalla parità peso-dollaro). Risulta più basso solo al tasso di inflazione del 1991 quando raggiunse la cifra monstre dell’84 per cento.

Dell’intero continente americano, Venezuela ovviamente escluso, l’Argentina è il paese che presenta il tasso di inflazione più alto. Tra gli altri, l’Uruguay non arriva all’8 per cento, il Messico sfiora il 5, il Brasile è attorno al 3,75, Paraguay, Colombia e Nicaragua poco sopra il 3, Cile e Perù attorno al 2,5, Bolivia 1,51, Canada 1,7, Stati Uniti 1,9, Ecuador 0,27.

TI POTREBBERO INTERESSARE