L’inflazione in Argentina registra un ulteriore balzo rispetto al mese precedente. Secondo il dato ufficiale fornito dall’Indec, il locale istituto nazionale di statistica, l’aumento dei prezzi nel mese di ottobre 2021 è stato del 3,5 per cento. Un altro fattore che, inevitabilmente, influenzerà gli ultimi istanti della campagna elettorale per le elezioni politiche parziali di domenica 14 novembre. Tant’è che l’opposizione ne approfitta per sottolineare che il provvedimento dei prezzi calmierati di beni di largo consumo non ha prodotto gli effetti attesi dal governo.

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A ogni modo, con l’ultimo dato l’inflazione in Argentina accumula il 41,8 per cento dall’inizio dell’anno mentre negli ultimi dodici mesi si arriva al 52,1 per cento. Già a settembre (chiuso con un +3,5 per cento) si era interrotta la parentesi più serena: cinque mesi consecutivi senza aumento dei prezzi al consumo.

I settori monitorati che registrano i maggiori aumenti sono stati abbigliamento e calzature con +5,1 per cento, beni e servizi per la salute (4,7 per cento). A incidere a livello nazionale anche generi alimentari e bevande non alcoliche (+3,4 per cento) trainati soprattutto da pane e cereali, frutta e verdura, legumi e carne e derivati. Minore aumento, al contrario, per i settori istruzione (1,4 per cento) e telecomunicazione (1,1).


Il Gran Buenos Aires è l’area che ha registrato il maggiore aumento dell’inflazione, sopra la media nazionale, con + 3,9 per cento, mentre la più bassa nella regione patagonica (+2,9 per cento).

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