Torna a salire l’inflazione in Argentina dopo una tendenza al ribasso registrata nei cinque mesi precedenti. Ad agosto, difatti, il tasso del 2,5 è stato il più basso degli ultimi dodici mesi, dando speranza al governo che aveva previsto un quadro inflattivo decisamente più contenuto per questo 2020. L’ultimo dato dell’Indec, il locale istituto nazionale di statistica, per il mese di settembre ha calcolato al 3,5 per cento l’aumento del livello dei prezzi nel paese. Secondo il ministro dell’Economia, Martín Guzmán, però, il trend dovrebbe riprendere il suo percorso verso il basso già dal mese in corso.

inflazione in argentina settembre 2021 anno

In questo modo l’inflazione in Argentina ha accumulato 37 punti dall’inizio del 2021 superando così l’intero dato del 2020. Il calcolo interannuale, sugli ultimi dodici mesi, invece, porta al 52,5 per cento. E l’esecutivo di Alberto Fernández ne era consapevole, proponendo il congelamento dei prezzi dei beni di maggiore consumo.

L’idea è quella di portare dagli attuali 670 a 1.247 il paniere dei beni in vendita nei supermercati fino al 7 gennaio. A fronte del malumore della grande distribuzione, però, il governo sottolinea il carattere volontario dell’iniziativa, a suo dire diretta a proteggere il potere d’acquisto degli argentini e rilanciare il consumo interno.


Tra i vari beni e servizi presi in considerazione, aumenti sopra la media sono stati registrati per abbigliamento e calzature, cresciuti del per cento, per il comparto salute (+4,3 per cento), ristorazione e turismo (+4,1) mentre alimenti e bevande non alcoliche sono sotto la media col +2,9 per cento. Come sottolinea lo stesso titolare dell’Economia, “l’inflazione è l’obiettivo più importante della politica economica e la sua controparte sono i salari” e per questo l’esecutivo continuerà a intensificare la sua politica di prezzi e ingressi.

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