Nuovo accordo tra Fmi e governo dell’Argentina sulla revisione del programma Extended Fund Facility avviato col precedente esecutivo. Con il prossimo via libera del board dell’istituto, Buenos Aires otterrà 4,7 miliardi di dollari, risorse che, come spiegano i tecnici del Fondo monetario sono “destinate a sostenere gli importanti sforzi politici intrapresi delle nuove autorità per ripristinare la stabilità macroeconomica e aiutare l’Argentina a riequilibrare la bilancia dei pagamenti“.

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Nuovo accordo tra Fmi e governo dell’Argentina: 4,7 miliardi di dollari a Buenos Aires

Il Fmi fornisce anche una analisi sullo stato di attuazione del programma di aiuti che prevede una serie di vincoli e obiettivi per permettere di superare gli squilibri macroeconomici che stanno interessando il paese da anni: “Gli obiettivi chiave del programma non sono stati rispettati a causa delle gravi battute d’arresto politiche del governo precedente”. Aggiungendo che l’attuale esecutivo Milei “sta già sviluppando un ambizioso piano di stabilizzazione, basato su un iniziale ampio consolidamento fiscale, su azioni volte a ricostituire le riserve, correggere i disallineamenti relativi dei prezzi, rafforzare il bilancio della Banca centrale e creare un sistema economico più semplice, basato su regole e basato sul libero mercato” e segnalando la necessità di provvedere al “potenziamento dell’assistenza sociale per proteggere le fasce più vulnerabili della popolazione”


Inoltre, “la continua dipendenza dalla Banca centrale e dalle misure interventiste ha portato ad un ulteriore deterioramento del bilancio della stessa Banca centrale e a un eccesso di debito commerciale degli importatori. Nel frattempo, i salari reali sono ulteriormente scesi ai minimi storici e si stima che la quota di popolazione sotto la soglia di povertà abbiano superato il 45 per cento”. Il Fmi prevede un “percorso impegnativo verso la stabilità” che porterà a un iniziale peggioramento della situazione per poi dare i risultati sperati e ritiene che le prime mosse della nuova amministrazione siano riuscite “a evitare l’intensificarsi della crisi”.

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