La prima scadenza cruciale, il prossimo settembre, si avvicina inesorabilmente, ma il quadro economico dell’Argentina continua a destare dubbi e perplessità, a Buenos Aires come a Washington, sede del Fondo monetario internazionale. Entro quella data, verrà erogato il 60 per cento degli oltre sessanta miliardi di dollari stanziati per il prestito dell’organizzazione al paese sudamericano, che è però ben lontano dal raggiungere gli ambiziosi obiettivi previsti.

A preoccupare, da ultimo, è il tasso di povertà della popolazione, cresciuto al 32 per cento nella seconda metà del 2018, con un aumento del 6 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Di conseguenza, secondo gli ultimi dati ufficiali dell’Indec, l’istituto nazionale di statistica, quasi il 7 per cento della popolazione vive in condizioni di estrema povertà, indigenza.

crisi argentina fmi povertà programma


Una simile dinamica potrebbe, fra le altre, “indurre il governo a rivedere i suoi piani economici, per varare misure volte alla protezione delle fasce più deboli”, nelle parole di Nigel Chalk, vicedirettore del Fmi per l’emisfero occidentale. E questo, ovviamente, avrebbe serie conseguenze sul perseguimento degli obiettivi in termini di deficit che, si ricordi, dovrebbe essere riportato tendente allo zero. Senza contare gli effetti che simili dinamiche economiche hanno sui mercati finanziari.


Né la situazione è migliore su un altro fronte cruciale, quello dell’inflazione, che in marzo si è attestata sul valore record del 4,7 per cento. Il che si traduce, in termini annui, in un tasso del 54 per cento, il più alto dal 1992, oscurato solo da quello del Venezuela, superiore al milione per cento, ma spiegabilissimo con la situazione di quasi guerra civile che vige a Caracas.

Il governo, da parte sua, ha cercato con varie misure, finora purtroppo inefficaci, di fronteggiare quello che in molti hanno già definito un vero e proprio disastro economico. A tal proposito, è stato perfino ideato un acronimo identificativo: Macrisis, sovrapposizione lessicale fra il nome del presidente, e la recessione che sta letteralmente strangolando l’Argentina.

Argentina: la povertà sale al 32%, l’indigenza al 6,7. Gli ultimi dati spaventano il paese

TI POTREBBERO INTERESSARE