Via libero dal Fondo monetario internazionale all’esborso della tranche da 5,4 miliardi di dollari all’Argentina, rientrante nell’accordo Stand By dal valore complessivo di oltre 57 miliardi, a seguito dell’ultima missione di revisione realizzata dai funzionari dell’organismo di Washington. Stavolta ad annunciarlo non c’era la ‘solita’ Christine Lagarde, che ha rinunciato alla direzione del Fmi dopo la nomina alla Banca centrale europea.

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“Esprimo il mio elogio alle autorità argentine per i continui sforzi e la rigida attuazione del programma di politica economica”, ha dichiarato il reggente Davis Lipton certificando che il governo di Buenos Aires “ha rispettato gli obiettivi di spesa fiscale, monetaria e sociale nell’ambito del programma”.

Nessuna sorpresa sulla decisione del Fondo, i cui rappresentanti avevano, nelle scorse settimane, anticipato quella che sarebbe stata la naturale conseguenza di una revisione andata a buon fine. La stessa Lagarde e il portavoce dell’istituto si erano sbilancati parlando di “progressi importanti sul piano macroeconomico” comprendendo aspettative positive sul fronte dell’inflazione. Secondo il Fmi, l’indice dei prezzi calerà per effetto delle “rigide politiche monetarie” adottate dall’esecutivo.


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Soggetto alla scontata approvazione da parte del board del Fondo, i 5,4 miliardi portano al 78 per cento il credito finora incassato dall’Argentina rispetto alla cifra totale prevista dall’accordo.

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