L’Argentina vive il massimo rialzo del dollaro ‘blue‘ e le banche del paese chiedono responsabilità ai candidati alla presidenza del paese alle prossime elezioni del 22 ottobre. Il ‘dólar blue’ è quello che viene scambiato fuori dai canali ufficiali, nel mercato parallelo, nero, ed è per questo che è anche definito illegale. Al centro delle polemiche è il candidato ultraliberista Javier Milei, quello meglio posizionato nei sondaggi, che ha pubblicamente suggerito ai risparmiatori di non rinnovare i depositi a tempo determinato in valuta argentina. Un colpo ulteriore ormai cronica debolezza del peso argentino già gravato dalla altissima inflazione. Così, il dollaro blue, che era in netta salita da diversi giorni, è schizzato al cambio di oltre mille pesos, livello mai raggiunto finora.

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Al dollaro blue molti argentini fanno ricorso per eludere le restrizioni imposte dall’esecutivo, che limitano la quantità di biglietti verdi che possono essere acquistati sul mercato ufficiale. Dai primi giorni di ottobre, spinto dalla speculazione e dall’incertezza economica e politica, il valore del dollaro parallelo è salito del 30 per cento e, nonostante la sua non ufficialità, ha una decisa influenza sui prezzi.


Il presidente uscente, Alberto Fernández, ha presentato denuncia penale contro Milei e il suo candidato alla carica di governatore della vittà di Buenos Aires imputando loro la responsabilità di manovrare “contro la moneta nazionale, contro il paese”. A ogni modo, segnalano le banche del paese, si tratta di comportamenti che danneggiano la già complicata situazione economico-finanziaria.

Con un comunicato congiunto delle varie sigle che riuniscono le banche pubbliche e private dell’Argentina, ai candidati viene chiesta la opportuna prudenza: “I candidati che aspirano a governare la cosa pubblica devono mostrare responsabilità nelle loro campagne e dichiarazioni pubbliche. Raccomandare di non rinnovare i depositi non fa altro che generare preoccupazione in una parte della popolazione. La corsa alla presidenza dovrebbe basarsi sulla competenza delle idee e sulla capacità di realizzarle”, si legge nella nota resa pubblica.

“Nel quadro di 40 anni di democrazia, tra pochi giorni si terranno le elezioni presidenziali. Una democrazia forte richiede istituzioni solide e una leadership politica matura e responsabile”, conclude il documento delle associazioni bancarie del paese.

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