La compagnia energetica di Stato argentina Ypf e la malese Petronas hanno realizzato una joint venture per lo sfruttamento dei giacimenti di Vaca Muerta, il terzo bacino al mondo di shale gas e petrolio. La manovra è davvero imponente, se si pensa che prevede un investimento di oltre 2,3 miliardi di dollari per i prossimi quattro anni.

Fondi che si aggiungono ai 550 milioni di dollari che le due aziende avevano già investito insieme, nel 2014, per l’area de La Amarga Chica. Un progetto pilota che ha visto le prime perforazioni nel 2015, e portò in breve tempo la produzione a 9.800 barili al giorno.

ypf argentina


Col nuovo accordo, la stessa dovrebbe raggiungere i 20mila barili/giorno nel 2019, e i 60mila nel 2022. Con orizzonti, temporali e finanziari, teoricamente ancora maggiori, dato che i tecnici di entrambe le parti prevedono che l’investimento possa raggiungere la cifra complessiva di sette miliardi di dollari entro vent’anni, con una produzione di oltre 75mila barili al giorno.

I giacimenti di Vaca Muerta si trovano nell’Argentina centro-occidentale e, come accennato, costituiscono uno dei maggiori bacini su scala mondiale. Ovvio che il governo di Buenos Aires ci faccia enorme affidamento. Basti pensare che l’Ypf progetta di investire oltre 21 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni.

Con l’ambizioso obiettivo, espressamente annunciato dal ministro dell’energia, Javier Iguacel, di raddoppiare la produzione nazionale di petrolio e gas, raggiungendo il milione di barili al giorno, e i 260mila metri cubi di gas, entro il 2030.

La strada intrapresa pare, a ogni modo, quella giusta. Basti pensare che la joint venture con Petronas permetterà alla produzione petrolifera di Ypf di aumentare del 30 per cento entro il 2022: per l’Argentina, questo significa un incremento complessivo della produzione nazionale di oltre il 15 per cento.

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