Che il vino argentino attraversi un momento positivo è confermato dagli ultimi dati elaborati dal locale istituto nazionale di vitivinicoltura. Nei primi nove mesi del 2019 la vendita oltre confine è aumentata dell’11 per cento rispetto allo stesso periodo del 2018. Tra il 1 gennaio e il 30 settembre sono stati esportati 217,6 milioni di litri, registrando un aumento di oltre venti milioni di litri.

vino argentino export 2019


Dei quasi 218 milioni di litri, 143 milioni (il 66 per cento del totale) sono di ‘vino fraccionado’ espressione che indica il prodotto in bottiglia, damigiana, tetrapack e altri contenitori di dimensioni contenute. 74,5 milioni, invece, sono i litri di vino ‘a granel’, cioè in recipienti superiori ai venti litri.

Il 71 per cento dell’export del vino argentino (154 milioni di litri) nei primi nove mesi dell’anno in corso è composto da vini varietali, di un singolo vitigno, registrando un aumento del 10,5 per cento. Fattore importante giacché è il prodotto di maggiore valore di mercato, oltre a dare lustro alla produzione argentina sempre più apprezzata nel mondo. Si aggiunga la convenienza per effetto della recente svalutazione del peso argentino. L’unica a registrare una caduta (del 10 per cento) è la categoria ‘bollicine’.


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Più apprezzato dai clienti esteri continua a essere il vino rosso che, difatti, considerando quello imbottigliato, nel solo mese di settembre 2019 ha visto crescere l’export, rispetto all’anno precedente, del 12,7 per cento, contro il 4,1 del bianco. Sul grande confezionamento, infine, il rosso sale del 278,7 per cento a fronte di una caduta del bianco del 92,2 per cento.

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