Il maltempo non ha fermato la Corsa di Miguel che, con l’appuntamento di ieri 20 gennaio 2019, è arrivata alla ventesima edizione. Partita dalla Farnesina, con un percorso che passa tra alcuni ponti sul Tevere, e poi di ritorno al Foro Italico si è conclusa allo Stadio Olimpico. Dieci chilometri, tre per la Strantirazzismo aperta a tutti. E sono stati in migliaia i partecipanti arrivati al traguardo, segnando numeri record: 5.451 runner (4.155 uomini e 1.296 donne), mentre lo scorso anno il totale è stato di 4.830.

la corsa di miguel 2019 Laila Soufyane


In gara anche tanti amici-testimonial della Corsa di Miguel, come il presidente del Coni, Giovanni Malagò, il quale, partito per la dieci chilometri, si è fermato sul Ponte della Musica per poi accompagnare i giovani della Strantirazzismo, chiudendo con loro la corsa.

la corsa di miguel 2019 Said El Otmani


Tra gli uomini, il primo a tagliare il traguardo è stato Said El Otmani con un crono di 30:11. In campo femminile, invece, la vittoria è andata a Laila Soufyane, tornata alla Corsa di Miguel dopo l’ultima partecipazione di due anni fa. L’atleta dell’Esercito ha vinto in 33:44. Ma la Corsa di Miguel è soprattutto un momento di memoria e solidarietà.


miguel benancio sánchez

miguel benancio sánchez


La Corsa di Miguel è una competizione ideata da Valerio Piccioni, giornalista della Gazzetta dello Sport, che di ritorno dall’Argentina decise di organizzare un evento per ricordare la vicenda e la persona di Miguel Benancio Sánchez, podista argentino che amava la poesia, prelevato dagli uomini del regime argentino dalla sua casa di Villa Espana, la notte tra l’8 e il 9 gennaio del 1978. Da quel momento Sánchez, 25enne, scomparve nel nulla: era ed è uno dei circa trentamila desaparecidos argentini.

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