“La crescita economica globale resta robusta e la disoccupazione ai minimi da un decennio. Ma la crescita di recente è meno sincronizzata e i rischi al ribasso nel breve e nel medio termine sono aumentati. Fra questi le debolezze finanziarie, le tensioni commerciali e geopolitiche, gli squilibri globali, le diseguaglianze e la debole crescita strutturale, soprattutto in alcune economie avanzate”. È quanto avverte il forum del G20 nel comunicato finale diffuso al termine della riunione che si è tenuta a Buenos Aires a livello di ministri delle Finanze e direttori delle banche centrali. Inoltre, “Gli scambi commerciali internazionali sono un importante motore per la crescita, la produttività, l’innovazione, la creazione di posti di lavoro e sviluppo”.

“Siamo a favore di un sistema tributario internazionale giusto, sostenibile e moderno. Restiamo impegnati a lavorare insieme per cercare insieme una soluzione che affronti l’impatto della digitalizzazione dell’economia sul sistema internazionale delle tasse entro il 2020”, si sottolinea nel comunicato nel quale poi si legge anche che: “Le innovazioni tecnologiche, incluse le tecnologie sottostanti ai cripto asset, possono portare benefici al sistema finanziario e all’economia. I cripto asset presentano, comunque, problemi rispetto alla tutela di consumatori e investitori, l’integrità di mercato, l’evasione fiscale, il riciclaggio di denaro e il terrorismo finanziario. I cripto asset mancano dei contributi delle valute”.


Secondo il nostro ministro dell’Economia, Giovanni Tria, presente ai lavori del G20 Argentina “Se la crescita rallenterà, è ovvio che le manovre economiche sono più complicate. Quello che abbiamo chiarito è che la manovra di bilancio terrà conto della necessità di iniziare l’implementazione graduale del programma di governo ma si è anche chiarito che di fronte a un rallentamento non si faranno manovre pro-cicliche”. Tria ha avuto a margine dei lavori del G20 di Buenos Aires diversi incontri bilaterali, tra cui quelli con il segretario al Tesoro americano, Steven Mnuchin, il direttore del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde, e il segretario generale dell’Ocse, José Angel Gurria. Lo staff di via XX settembre ha parlato di “costruttivi scambi di opinioni” anche con gli omologhi cinese, giapponese, canadese e argentino.


Il commissario europeo Pierre Moscovici

Ma l’attenzione dei rappresentanti delle venti economie più forti del globo era tutta su protezionismo e guerre commerciali, contro i quali si è registrato un fronte comune dei Brics. Cina, Brasile, Russia, India e Sud Africa sono d’accordo nel “combattere insieme contro il protezionismo commerciale”, si legge in una nota del ministero dell’economia cinese. I Brics “sostengono fermamente la globalizzazione economica e il multilateralismo e si oppongono chiaramente all’unilateralismo e alle varie forme di protezionismo”. Anche il commissario europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici, ha definito inappropriati i dazi imposti all’Unione europea dal presidente americano Trump. “Crediamo che colpirsi sia assolutamente inappropriato e che dobbiamo agire con gli Usa come alleati, non nemici ma alleati”. “In un contesto internazionale che sta cambiando. Il sistema multilaterale di cui il G20 è parte centrale – ha detto – è sotto una significativa pressione, la tensione commerciale è alta e c’è il rischio di un’ulteriore escalation. Tutto ciò crea incertezza per le prospettive dell’economia”, ha ammonito Moscovici.

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