“Cociname por el Mediterraneo”, un modo diverso di celebrare il boom turistico che la Puglia sta vivendo negli ultimi anni. L’idea è del top chef Donato De Santis. Un cognome che la dice lunga, che parla pugliese. Lo schema è modellato su chi non ha fretta. Slow, come la cucina d’autore, basata su calma, conoscenza dei territori e dei loro prodotti, riflessione e azione. Lenta, rispettando i tempi. Che sono quelli di un maestro della cucina e quelli propri di una terra che si sofferma su se stessa. Sulle ultime note dell’ennesima estate fortunata arrivano venti argentini. Si parte da Buenos Aires, si atterra a Roma e dalla Capitale ci si muove per il Tacco. Bari, Martina Franca, Alberobello, Ostuni, Cisternino, Locorotondo, Torre Vado, Lecce, Gallipoli, Tricase: queste le tappe di un tour che comincia il 7 settembre e termina il 19. Ad accompagnare i venti golosi, appunto, Donato De Santis.

La sua biografia racconta di un 54enne nato a Milano ma cresciuto in Puglia, regione della sua famiglia. Le prime esperienze in Italia, poi oltre confine, soprattutto negli Stati Uniti, fino a diventare chef personale di Gianni Versace. Dal 2000 vive e lavora a Buenos Aires dove noto è il suo ristorante italiano Cucina Paradiso, dal quale è poi nato Capannone Paradiso, uno spazio dedicato all’alta gastronomica nel quale De Santis organizza workshop di cucina, eventi per imprese e privati e, su richiesta, diventa un ristorante privato. È un nome, insomma, che tiene alta la qualità della cucina italiana, anche attraverso editoriali sulla stampa e partecipazione a programmi televisivi nel paese sudamericano ma tanto italiano.


Cociname por el Mediterraneo è una full immersion nei sensi della Puglia. Scoperta dei luoghi, della loro storia e bellezze. E, nel frattempo, la comitiva dei venti impara a cucinare i piatti regionali, a cominciare dai grandi classici. Che vuol dire conoscenza degli ingredienti e del loro legame con ciascun paese o città visitati. Si mangia, ovviamente, e lo si fa in modo ‘didattico’. Arrivati in Salento, i ‘gastroturisti’ argentini, tra un bagno e l’altro, saranno impegnati in battute di pesca. Anche queste secondo vecchia tradizione, diversa da dimensioni e portata della pesca tipica del Atlantico del sud.


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