“A Roma capitale, gli italiani d’Argentina. MCMXI”. È la dedica sul Faro del Gianicolo, noto anche come Faro degli italiani d’Argentina, un monumento che ricorda lo storico legame tra i due paesi e la più grande pagina dell’emigrazione italiana. Non è un vero faro, non ha nessuna utilità per la navigazione sul Tevere tanto meno sulla costa, lontana in linea d’aria una ventina di chilometri, ma ha una funzione commemorativa.

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Il Faro del Gianicolo fu difatti costruito grazie a una iniziativa di un gruppo di italiani residenti in Argentina, ai tempi paese ricco, in grado di accogliere masse di migranti provenienti soprattutto dal Vecchio continente. Il fine era quello di commemorare il cinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia nonché testimoniare il loro legame con la patria di origine.

La storia del Faro degli italiani d’Argentina, a Roma

L’opera è dell’architetto Manfredo Manfredi e tra i promotori c’era anche il conte Vincenzo Macchi di Cellere, in quel periodo ambasciatore d’Italia a Buenos Aires. I costi della realizzazione furono interamente coperti dagli stessi promotori, offrendosi anche di alimentare la lanterna a olio. Manfredi ebbe un ruolo particolare perché, oltre che architetto, era anche un deputato. Fu lui a intercedere presso l’allora sindaco della Capitale, Ernesto Nathan, ricordato nei decenni come personalità illuminata e ideatore di diverse opere di rilievo artistico nella città.


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Il Faro degli italiani d’Argentina è in marmo botticino. Dal basamento circolare si erge una colonna cannellata che costituisce il corpo principale. Più in alto, il capitello della colonna si conclude con un abaco a pianta circolare sulla quale è impressa la dedica.

Il capitello è sormontato da quattro volute coronate da teste di felino e collegate tra di loro da altrettanti festoni e la lanterna in vetro sormonta infine il tutto. L’interno del faro non è aperto al pubblico e presenta una scala a chiocciola che dall’entrata conduce alle parti superiori per concludere poi l’ascesa con una scala a pioli.

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Dal punto di vista espressivo, il Faro del Gianicolo è un esempio di tardo neoclassicismo dall’impronta preindustriale, è alto venti metri con una circolare dal diametro di dieci metri. La sua lanterna è ancora in uso e, durante le feste nazionali e particolari ricorrenze, si illumina col tricolore italiano.

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