È una vera e propria autobiografia di papa Francesco il libro-intervista con il giornalista Fabio Marchese Ragona intitolato ‘Life. La mia storia nella Storia‘ edito da HarperCollins e in uscita il 19 marzo. Parole decisive su punti chiave del suo pontificato, come emerge da alcune anticipazioni lanciate dal Corriere della sera. A cominciare dal discorso delle dimissioni: “Qualcuno negli anni forse ha sperato che prima o poi, magari dopo un ricovero, facessi un annuncio del genere, ma non c’è questo rischio: grazie al Signore, godo di buona salute e, a Dio piacendo, ci sono molti progetti ancora da realizzare”.

Autobiografia di papa Francesco, il libro-intervista ‘Life. La mia storia nella Storia’

Nel libro, Jorge Mario Bergoglio rivive i passaggi più importanti della sua vita sullo sfondo dei grandi eventi storici, dall’emigrazione dei nonni dall’Italia all’Argentina alla seconda guerra mondiale, dalla dittatura argentina alla scelta di farsi prete.

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Riprendendo il discorso delle possibili dimissioni, il pontefice argentino sottolinea: “Penso che il ministero petrino sia ad vitam e dunque non vedo condizioni per una rinuncia. Le cose cambierebbero se subentrasse un grave impedimento fisico, e in quel caso ho già firmato all’inizio del pontificato la lettera con la rinuncia che è depositata in Segreteria di stato. Se questo dovesse succedere, non mi farei chiamare papa emerito, ma semplicemente vescovo emerito di Roma, e mi trasferirei a Santa Maria Maggiore per tornare a fare il confessore e portare la comunione agli ammalati”. Tuttavia, aggiunge papa Francesco sgombrando il campo da equivoci, “questa è una ipotesi lontana, perché davvero non ho motivi talmente seri da farmi pensare a una rinuncia”.

Spazio anche a uno degli ultimi ‘casi’ che ha acceso un forte dibattito all’interno del mondo ecclesiastico, il rapporto tra la Chiesa e il mondo Lgbtq. Bergoglio è netto: “Immagino una Chiesa madre che accolga tutti, anche chi si sente sbagliato e chi in passato è stato giudicato da noi. Penso alle persone omosessuali o transessuali che cercano il Signore e che invece sono state respinte o cacciate”. Un riferimento specifico al documento Fiducia supplicans da lui approvato a dicembre del 2023 sulla benedizione alle coppie dello stesso stesso.

“Le benedizioni alle coppie irregolari: voglio soltanto dire che Dio ama tutti, soprattutto i peccatori. E se dei fratelli vescovi decidono di non seguire questa strada, non significa che questa sia l’anticamera di uno scisma, perché la dottrina della Chiesa non viene messa in discussione”: così Francesco spegne le polemiche interpretative.

E poi il no all’aborto: “Dobbiamo difendere sempre la vita umana, dal concepimento fino alla morte, non mi stancherò mai di dire che l’aborto è un omicidio, un atto criminale, non ci sono altre parole: significa scartare, eliminare una vita umana che non ha colpe. È una sconfitta per chi lo pratica e per chi si rende complice: dei killer prezzolati, dei sicari! Mai più aborti, per favore! È fondamentale difendere e promuovere sempre l’obiezione di coscienza. Papa Francesco condanna anche “la pratica dell’utero in affitto, inumana e sempre più diffusa che minaccia la dignità dell’uomo e della donna, con i bambini trattati come merce”.

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