Che Donald Trump sia un personaggio imprevedibile è cosa nota. Ma era difficile immaginarlo ‘schierato’ con papa Francesco, il pontefice dell’accoglienza, mentre non ‘molla’ sulle sue politiche restrittive in fatto di immigrazioni. Il tema che ha visto arrivare il sostegno inaspettata del presidente Usa è il recente attacco che Bergoglio si è visto indirizzare da Carlo Maria Viganò, ex nunzio apostolico negli Stati Uniti.

E così, l’inquilino della Casa bianca difende Francesco per gli attacchi ricevuti. Anzi, Trump lo sostiene anche per come sta gestendo la crisi sulla pedofilia che sta mettendo sottosopra la Chiesa americana dopo le denunce avanzate da Viganò.

Il presidente, in una intervista al Daily Caller, noto sito conservatore, ha così espresso tristezza per lo scandalo esploso nella Chiesa cattolica. “È molto triste guardare tutte queste cose che sono successe negli ultimi 70 anni. Lo scandalo sta avendo un impatto veramente negativo sulla Chiesa”.


Ma “il papa sta gestendo tutto, immagino che il migliore sia in grado di gestirlo. Come potrà gestirlo?”. Trump si è detto poi “sorpreso” per il caso di McCarrick, l’ex cardinale di Washington espulso da Francesco dal Collegio cardinalizio per il brutto vizio di abusare dei seminaristi: “Tutti conoscono McCarrick ed è devastante vedere queste cose”.

Intervento, quello di Trump, che non ha poco sorpreso, considerando il rapporto difficile tra i due. All’atto dell’elezione di Trump, il papa argentino aveva adoperato parole preoccupate: “Lo giudicherò dai fatti, non si può essere profeti di calamità, vedremo quel farà. Se mi spaventassi o gioissi di ciò che potrebbe accadere potremmo cadere in una grande imprudenza. Non giudico, mi interessa solo se fa soffrire i poveri. Vedremo le cose concrete e valuteremo, il cristianesimo o è concreto o non è cristianesimo”.

Poi, nel 2016, lo scontro a distanza sul muro ai confini col Messico. Secondo Francesco “una persona che pensa a fare solo muri non è cristiana”. E la immediata replica di Trump: “Il papa è un uomo politico e forse una pedina del governo messicano”. Ora, invece, tutt’altra ‘sintonia’.

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