“Dentro e fuori la Chiesa c’è chi vuole che papa Francesco rinunci”. È quanto denuncia il venezuelano padre Arturo Sosa Abascal, numero uno della Compagnia di Gesù. Che, però, aggiunge che il pontefice argentino “non lo farà”. Il ‘papa nero’ punta il dito contro i settori ultraconservatori, peraltro già tirati in ballo da diverse teorie che vorrebbero Bergoglio sotto attacco per le sue idee di rinnovamento e apertura.

papa francesco complotto dimissioni ultraconservatori


Le denunce contro i presunti cospiratori si susseguono già dalla fine del 2013, anno di elezione di Jorge Mario Bergoglio come 266esimo capo della Chiesa cattolica.

Il presunto complotto segnalato da Sosa se non alla ‘resa’ del papa punta a “incidere nella elezione del prossimo pontefice, creando le condizioni affinché il successore non segua il cammino che Francesco ha indicato e intrapreso”.


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Il preposito della Compagnia di Gesù ha parlato al Meeting di Rimini, organizzato da Comunione e liberazione, segnalando la nostalgia della chiesa europea per “un passato idealizzato, come se la società in Europa fosse una società cristiana perfetta”. “La gente vive nostalgicamente un passato che non è mai esistito”, ha dichiarato.

E rilancia il pensiero di Bergoglio: “Il futuro dell’umanità passa per l’inclusione sociale dei poveri” ma “non si realizza dall’esterno, è una condizione per camminare insieme, avvicinarci ai poveri”.

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Il complotto più forte contro papa Francesco è, notoriamente, quello nato negli Stati Uniti, mentre in Francia ha avuto notevole diffusione un saggio scritto da un giornalista del media cattolico La Croix intitolato “Come l’America vuole cambiare il papa”, riassumendo gli attacchi a Bergoglio degli ultimi tre anni.

“Complotto per far dimettere papa Francesco”. Le accuse, la denuncia, il retroscena

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