È durato esattamente 57 minuti l’incontro tra papa Francesco e il presidente francesce, Emmanuel Macron, nella Sala della Biblioteca del Palazzo apostolico vaticano. Dunque, più lungo del solito, considerando che questi colloqui istituzionali durano normalmente una trentina di minuti. E l’altro ‘fuori protocollo’ è stato animato da Macron, che si è congedato dal pontefice con una carezza. E tre baci sulle guance che si sono scambiati. Un gesto spontaneo, con il cenno della mano a sfiorare il volto del papa, avvenuto al momento dei saluti. Al termine è stata fatta entrare la delegazione transalpina, per la presentazione al pontefice e il momento dei doni. E anche su questo è stato evidente il tratto ‘politico’ dell’incontro, considerando la particolare contingenza mediterranea, tra il dramma dei migranti e il crescente egoismo dei governi nella gestione dei fenomeni migratori.

Nel porgere a Macron il medaglione raffigurante San Martino che dona il suo mantello al povero, Bergoglio ha detto al presidente francese: “È una medaglia realizzata da un artista romano del secolo scorso. Ritrae San Martino. E vuole sottolineare la vocazione dei governanti in aiuto dei poveri. Tutti siamo poveri”. Il pontefice ha anche donato a Macron i suoi documenti Evangelii gaudium, Laudato Si’, Amoris Laetitia, Gaudete et exsultate e l’ultimo Messaggio per la Giornata mondiale della pace.


Il capo dell’Eliseo ha portato in dono al papa argentino una copia preziosa del Diario di un curato di campagna, romanzo francese del 1936 scritto da Georges Bernanos. Un volume molto apprezzato da Francesco. “Ho letto quest’opera diverse volte e mi ha fatto bene – ha detto il papa – è un libro che ho sempre amato molto”. Nel viaggio di Macron a Roma anche un appuntamento a San Giovanni in Laterano per ricevere il titolo di ‘protocanonico onorario’ della Basilica, che spetta ai presidenti d’Oltralpe in quanto eredi del re Enrico IV. Infine, un incontro con la Comunità di Sant’Egidio e con la comunità cattolica francese.

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