A sei anni dall’elezione a pontefice, continuano i ‘pronostici’ su una sua visita di papa Francesco in Argentina. Non poche sono state finora le suggestioni sul mancato ritorno in patria di Bergoglio. E non sono mancate speculazioni di natura politica, prima tra tutte la presunta ma mai dimostrata avversità del capo della Chiesa cattolica al governo di Mauricio Macri.

Le letture più prudenti, però, vogliono che il viaggio di Francesco in Argentina sia sempre stato ‘congelato’ dalla sempre complicata congiuntura politica del paese. A maggior ragione, è da escludere il suo arrivo nel 2019, anno elettorale in cui i cittadini saranno chiamati a votare (soprattutto) per eleggere il presidente.

È per questo che avanza l’ipotesi che Bergoglio arrivi in Argentina nel 2020. Quando, cioè, il paese si sarà ormai ‘normalizzato’. Finora le previsioni sono andate tutte disattese, ma ora sembra esserci qualche elemento in più. La ‘voce’ si è diffusa dopo il recente incontro di tutti i vescovi argentini a Pilar.


papa francesco in argentina quando 2020


Saranno loro a suggerirlo al papa. Lo incontreranno a Roma tra la fine di aprile e l’inizio di maggio e, appunto, gli diranno “di non privarsi della gioia di farci visita”. Questa è l’espressione esatta trapelata dai vescovi e balzata tra le colonne del Clarín.

Se così andranno le cose è molto probabile che papa Francesco annunci il suo viaggio prima delle elezioni (domenica 27 ottobre) proprio per evitare che i facili produttori di ‘retroscena’ possano collegare l’annuncio a quello che sarà il risultato delle urne.

È facile immaginare che in caso di vittoria di un peronista, direbbero che non è tornato in Argentina per la presenza di Macri alla Casa Rosada. Al contrario, dovesse vincere nuovamente Macri, la versione sarebbe che “è costretto” giacché rimandare ulteriormente l’incontro con i fedeli argentini avrebbe il significato di ammettere che l’ostacolo era proprio l’italo-argentino. Ora, insomma, ci sarebbe qualcosa di più concreto su cui costruire ipotesi.

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