Papa Francesco che parla della morte e del non ritorno in Argentina, ma soprattutto della possibilità di una decisione come quella di Benedetto XVI. Non ha tardato a diffondersi il contenuto di un nuovo libro dedicato a Jorge Mario Bergoglio. Il lavoro, intitolato La salud de los papas. Medicina, complots y fe. Desde León XIII hasta Francisco, nasce da una intervista realizzata al pontefice argentino dal giornalista e medico Nelson Castro, realizzata il 16 febbraio del 2019.

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La principale notizia veicolata dal lavoro di Nelson ha la sua forza impattante perché papa Francesco, che al momento non pensa alle dimissioni, non esclude che in futuro possano esserci. In tal caso, Bergoglio sottolinea che il luogo dove abiterebbe è Roma, non la sua Argentina. Dalla sua elezione, il 13 marzo del 2013, Bergoglio non è mai tornato in Argentina.

Alla domanda se pensa alla morte risponde con un “No. Per nulla”. Come immagina la sua morte? “Come Papa, in carica oppure emerito. E qui, in Roma. In Argentina non torno”, aggiunge.


Poi, la parte dedicata alla sua salute. Francesco sottolinea di non avere mai avvertito limitazioni per il suo problema polmonare presentatosi quando era giovane. Ricorda il ”difficile momento”, nel 1957 quando, a 21 anni, subì l’asportazione del lobo superiore del polmone destro a causa di tre cisti. “Quando mi sono ripreso dall’anestesia, il dolore che sentivo era molto intenso. Non è che non fossi preoccupato, ma ho sempre avuto la convinzione che sarei guarito”.

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Ciononostante, “non ho mai sentito alcuna limitazione nelle mie attività”. Anche nei diversi viaggi all’estero, “non ho mai dovuto limitare o cancellare” nessuna delle attività programmate e “non ho mai provato affaticamento o mancanza di respiro (dispnea). Come mi hanno spiegato i medici, il polmone destro si è espanso e ha coperto tutto l’emitorace omolaterale”.

A proposito dell’anniversario dell’elezione di Bergoglio, in Argentina sta prendendo forma una iniziativa per ricordare il momento storico per il suo paese. Con la denominazione e il senso di “Profeta in terra”, messaggi e video saranno inviati al pontefice per esprimere vicinanza e gratitudine per il suo operato.

L’evento è stato convocato da Generación Francisco, una Ong che esalta la cultura dell’incontro, e dai cosiddetti cura villeros, sacerdoti di periferia impegnati al fianco degli ultimi. Come spiegato nel sito El mundo amateur, consiste nell’inviare saluti, messaggi e testimonianze diretti a papa Francesco via WhatsApp o mail.

Papa Francesco in Argentina: “Ne ha desiderio, ma c’è una difficoltà”

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