Giorgia Meloni ha invitato Javier Milei al G7, in programma dal 13 al 15 giugno in Puglia, un desiderio che conferma l’affinità politica e ideologica tra la presidente del consiglio e il presidente dell’Argentina. Desiderio, appunto, giacché la proposta di Meloni starebbe incontrando i dubbi della Casa Bianca. La leader di Fratelli d’Italia è stata la prima a complimentarsi con Milei per la sua elezione, lo scorso novembre, arrivando a definirlo “personalità affascinante”, sintonia poi confermata durante la visita ufficiale tra Vaticano, Quirinale e Palazzo Chigi a febbraio.

Giorgia Meloni ha invitato Javier Milei al G7, la Casa Bianca frena

L’amministrazione di Joe Biden, raccontano i retroscena diplomatici, non si è ancora espressa ufficialmente sull’idea di Giorgia Meloni. Nel mezzo c’è la palese vicinanza tra Milei e Donald Trump, per il quale fa il tifo senza nascondersi in vista delle elezioni americane di novembre. È quindi prematuro prevedere che Milei sarà al lato dei 7 grandi del pianeta nel lussuoso resort di Borgo Egnazia, a Savelletri. Per Meloni sarebbe una occasione per rafforzare i vincoli tra Italia e Argentina e permettere al leader della Casa Rosada di avvicinarsi ulteriormente all’Occidente.

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Questo non vuol dire che tra Washington e Buenos Aires ora non ci sia sintonia, come peraltro testimonia la recente visita del segretario di Stato, Antony Blinken, nella capitale argentina. Anche perché per gli Stati Uniti, nella regione latinoamericana, il governo di Milei svolge un ruolo di equilibrio rispetto al Brasile di Lula e al Messico di López Obrador, ufficialmente ‘meno rigidi’ nei confronti di Russia e Iran così come più critici verso le operazioni di Israele nella Striscia di Gaza dopo gli attentati del 7 ottobre. Su questo, invece, Milei è netto, in perfetta sintonia con gli Usa: totale sostegno politico e morale all’Ucraina e Zelensky come a Israele e Netanyahu.

Quello che dicono a Washington è che da Javier Milei l’attuale amministrazione Usa si attendeva una condotta più sobria, tutto smentito dalla esuberanza del presidente argentino che si continua a mostrare completamente dalla parte di Trump per il prossimo voto. Questo, però, non sembra cambiare le carte in tavola nell’immediato, confermando la visita del capo del Southcom, la generale Laura Richardson, a cercare maggiore collaborazione dell’Argentina sullo scacchiere continentale e globale. Che in linea di principio c’è e potrebbe portare a un ‘nulla osta’ di Biden per la partecipazione di Milei al G7. Serve, per chiudere il discorso, che qualcuno da Washington si pronunci ufficialmente.

(Immagine di anteprima da governo.it, licenza CC-BY-NC-SA 3.0 IT)

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