Un mese e mezzo dopo il suo insediamento del 10 dicembre, il primo sondaggio negativo su Javier Milei: il suo esordio, le sue prime misure e il suo approccio non sembrano convincere gli argentini. Dal trionfo al ballottaggio delle presidenziali con il 55,7 per cento il calo di consensi dell’opinione pubblica argentina è notevole. Lo spiegano i dati dell’inchiesta, realizzata dall’istituto Zuban Córdoba tra il 25 e il 26 gennaio, pubblicata dal quotidiano Clarín il 29 gennaio.

Primo sondaggio negativo per Javier Milei: l’operato approvato solo dal 36 per cento

Dal sondaggio emerge che solo il 36,2 per cento che approva pienamente quanto finora fatto dal nuovo esecutivo di destra, a fronte del 52,8 per cento che lo disapprova con la stessa intensità. Inoltre, alla domanda specifica sulle prospettive, sulla direzione che prenderà il paese con Milei alla Casa Rosada, a ritenere giusto il percorso intrapreso è il 42,3 per cento degli interpellati, con il 54,4 per cento a ritenere il contrario.

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Tra gli argentini c’è pessimismo anche in merito alle aspettative economiche del paese, con un 33,2 per cento a dirsi ottimista e il 44,3 per cento a manifestare pessimismo. L’economia, l’inflazione e l’occupazione, principali inquietudini in una Argentina che segna il passo, sono chiaramente il primo terreno di valutazione sulle scelte della classe dirigente. Il sondaggio spiega che l’attuale contesto di crisi economica è attribuito al precedente governo di Alberto Fernández.

È, almeno, ciò che pensa il 45,9 per cento degli intervistati contro il 39,1. Ma c’è un 14,8 per cento, con una visione più critica verso la classe dirigente qualunque essa sia, che imputa la difficile situazione del paese al governo uscente come a quello appena insediatosi. Ma questo, aggiungono dall’istituto demoscopico nel sistema politico argentino è quasi considerato una regola: il consenso verso il governo scende rapidamente già nei primi mesi, com’è successo con Fernández e col precedente esecutivo di Mauricio Macri.

Parallelamente, anche l’immagine positiva di Milei stenta, fermandosi al 44,3 per cento contro il 55,2 relativo alla negativa, cioè dodici punti di gradimento persi in sei settimane di governo. Dei principali leader politici argentini, Javier Milei è quello che registra il dato peggiore. Va un po’ meglio alla sua vice Victoria Villarruel (positiva 45,4 e negativa 53,1) mentre è allo stesso livello la ministra della Sicurezza, Patricia Bullrich col 44,4 di positiva e 55,3 di negativa.

Il gradimento più alto è per Axel Kicillof, peronista di ferro, presidente della provincia di Buenos Aires e considerato tra i possibili futuri leader dello schieramento avverso al governo di destra, con una immagine positiva al 45,5 per cento, a fronte del 53 per cento di negativa.

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