Il nome di Rafael Grossi è noto agli addetti ai lavori. Nei mesi scorsi si è parlato di del funzionario argentino come possibile prossimo direttore dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea). Una nomina che darebbe all’Argentina evidente prestigio internazionale.

Si troverebbe, solo per citarne alcune, con Cina (Fao e Unido), Francia (Unesco), Brasile (Omc), Giappone (Aiea, finora) a presiedere un organismo internazionale. Per di più legato a un settore che ha a che vedere con due delle principali crisi internazionali, la Corea del Nord e l’Iran.

aiea Yukiya Amano rafael grossi


L’ipotesi di vedere Rafael Grossi alla guida dell’Aiea torna di stretta attualità dopo la morte, il 22 luglio, del nipponico Yukiya Amano che ha guidato l’agenzia dal 2009 rivestendo un ruolo fondamentale nell’accordo sul nucleare iraniano del 2015. Fu proprio allora che l’Argentina, puntando su Grossi, tentò di conquistare il vertice dell’Aiea, poi rinunciando alla partita per concentrarsi su un obiettivo più ambizioso, la candidatura dell’ex ministro degli Esteri di Buenos Aires a segretario generale dell’Onu.


rafael grossi aiea ambasciatore argentino vienna


58enne diplomatico di carriera dal 1985, Grossi è anche stato direttore aggiunto dell’Aiea dal 2010 al 2013, anno in cui ha ricevuto l’incarico di ambasciatore a Vienna con competenza sugli organismi internazionali con sede nella capitale austriaca, oltre che su Slovacchia e Slovenia. E ora potrebbe arrivare l’incarico numero uno, avendo una esperienza ampia a specifica sulle materie trattate dall’agenzia.

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Come lo stesso diplomatico argentino afferma, quello dell’Aiea è un lavoro “che spesso passa inosservato nelle dinamiche internazionali ma essenziale per il mantenimento della pace a livello mondiale”.

In caso di successo, quello di Grossi sarebbe un compito enorme in questo momento storico: dal controllo del programma nucleare iraniano con tutto il suo carico di instabilità geopolitica, all’agenda nordcoreana, passando per il contrasto al traffico illegale di materiale nucleare e il suo possibile coinvolgimento con il terrorismo internazionale.

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