Incidenti durante la visita del presidente Alberto Fernández in Patagonia, dopo i disastrosi incendi che hanno interessato le province patagoniche di Chubut e Río Negro. Il veicolo che trasportava il presidente e il resto della delegazione – con lui la compagna Fabiola Yáñez e alcuni ministri – è stato fatto oggetto di atti vandalici e lancio di pietre. La sicurezza del leader di Casa Rosada ha trattenuto la folla a fatica.
L’aggressione si è verificata in due momenti distinti, prima dopo l’atterraggio dell’elicottero, poi nella località di Lago Puelo, la più colpita dalle fiamme dei giorni scorsi. Fernández è arrivato nella mattina di sabato 13 marzo all’aeroporto di Bariloche e di là ha raggiunto Lago Puelo in elicottero.
Asi quedó la camioneta que trasladaba a el presidente Alberto Fernández en la recorrida por la cordillera
— EL CRONISTA CR (@CrCronista) March 13, 2021
📸 : @eqsnotas pic.twitter.com/TtWjt6oDWz
Gli eventi si sono registrati mentre la comitiva presidenziale si dirigeva verso il centro delle operazioni delle squadre di emergenza al fine di incontrare le autorità locali. Prima gli insulti, poi l’aggressione. Da giorni, difatti, i residenti lamentano la scarsa efficacia delle operazioni accusando il governo nazionale di non avere predisposto misure adeguate.
Graves incidentes en Chubut. Manifestantes contra la minería avanzaron contra la camioneta que traslada al presidente Alberto Fernández. Más información en https://t.co/TEQ33CLDyI pic.twitter.com/SPz2qR9a4h
— Radio Fenix 95.1 (@RadioFenix951) March 13, 2021
Diverse le versioni sulle reali motivazioni della manifestazione violenta. Secondo alcuni, difatti, si è trattato di un duro reclamo contro il progetto di sfruttamento minerario nella provincia di Chubut. Altri ritengono che sia stata una forma di contrarietà al governo federale accusato di non condannare atti violenti di alcuni settori mapuche.
En Lago Puelo, infiltrados entre los vecinos arrojan piedras al vehículo donde iba Alberto Fernández. Los mismos, que fueron identificados por los asambleístas, se transportan en una camioneta Duster gris.#NoEsNo#MegamineriaQuemaFuturo#ChubutAGUAzo pic.twitter.com/ohH4V67DnE
— Noalamina Esquel (@NoalaminaEsquel) March 13, 2021
Dal comitato contro le nuove attività minerarie, però, si sottolinea l’estraneità all’aggressione puntando il dito contro “infiltrati” il sui obiettivo è screditare le loro iniziative di lotta.
La violencia nunca es el camino. Repudio lo sucedido hoy en Chubut durante la visita del presidente. Cualquier diferencia tiene que ser resuelta por la vía del diálogo.
— Mauricio Macri (@mauriciomacri) March 13, 2021
Parole di condanna dei fatti violenti sono arrivate dall’intera classe politica argentina, compreso l’ex presidente Mauricio Macri. Lo stesso Macri, nel 2016, è stato vittima di una aggressione durante una visita a Mar del Plata: l’auto che lo trasportava fu colpita da un lancio di pietre da appartenenti a movimenti di base.