“In Argentina il 20 per cento dei detenuti sono stranieri”. Con questa premessa, Patricia Bullrich, ministro della Sicurezza, ha reso noto che il governo sta lavorando per accelerare il progetto relativo alla espulsione di immigrati che delinquono o che si trovano in Argentina in modo illegale. “Vogliamo che sia un iter più rapido perché è un tema che ha a che fare con la sicurezza della gente”.

La misura fa parte di un pacchetto di norme per intensificare la lotta alla criminalità, peraltro uno dei principali cavalli di battaglia di fnie legislatura per la maggioranza macrista. Non a caso quello di Patricia Bullrich è uno dei due nomi che, secondo indiscrezioni, potrebbe essere indicato alla vicepresidenza con Mauricio Macri alle elezioni di ottobre.

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Tra le altre misure si segnala l’acquisto di trecento pistole Taser da affidare ad agenti in servizio in aeroporti e treni e il progetto di legge per abbassare a quindici anni l’età imputabile in caso di reati gravi.


Quello dei rimpatri è un tema che il governo sta negoziando con i settori del peronismo al fine di trovare una sintesi per rendere più severa la legge sull’immigrazione. Si pensa di creare un tribunale ad hoc, una Cámara Nacional Migratoria, per valutare con rapidità i casi e una unità specifica della polizia da impiegare nella ricerca e arresto di stranieri immigrati con precedenti penali.

“Vogliamo che chi arriva in Argentina lo faccia per collaborare con il paese e non per delinquere”, ha aggiunto Bullrich. La stessa titolare della Sicurezza ha precisato che gli uffici competenti hanno già redatto una lista di stranieri immigrati con precedenti penali che il governo intende esplellere in tempi rapidi sulla base delle norme attualmente vigenti. Le indiscrezioni parlano di diverse centinaia di stranieri attualmente presenti sul territorio argentino.

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