L’Argentina riconoscerà Juan Guaidó come presidente costituzionale del Venezuela. La decisione del governo di Buenos Aires, adottata dal presidente Mauricio Macri, fa seguito alla presa di posizione manifestata anche durante la visita a Brasilia. Sia Macri che Jair Bolsonaro, qualificando come “dittatore” Nicolás Maduro, hanno dichiarato di riconoscere il parlamento di Caracas come unico potere politico legittimo.

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La stessa linea era stata assunta dal Gruppo di Lima, con l’eccezione del Messico, chiedendo a Maduro di non assumere la carica presidenziale. Oggi Guaidó ha ottenuto sostegno ufficiale anche da Donald Trump e dal presidente dell’Organizzazione degli Stati americani, Luis Almagro.


“Oggi, 23 gennaio 2019, nelle mie qualità di presidente dell’Assemblea nazionale, invocando la Costituzione, assumo formalmente i poteri del governo nazionale come presidente ad interim del Venezuela”. Queste le parole del 35enne Juan Guaidó durante un atto pubblico di giuramento, mentre nelle strade di Caracas gli oppositori di Maduro ne chiedevano le dimissioni immediate.


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Con la decisione odierna, dunque, il governo argentino entra formalmente in una situazione di conflitto col regime venezuelano, considerandolo illegittimo. L’incaricato di affari argentino a Caracas, Eduardo Poretti, è tornato a Buenos Aires in attesa di istruzioni. Ma non c’è stata rottura delle relazioni diplomatiche col governo guidato dall’erede di Hugo Chávez.

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