Crisi Argentina – Dopo il sì della camera, approvata anche dal senato federale la legge che dichiara l’emergenza in materia economico-finanziaria, fiscale, amministrativa, tariffaria, energetica, sanitarie e sociale. Il testo prevede l’attribuzione al governo di maggiori facoltà in tutte le aree indicate al fine di “recuperare e assicurare la sostenibilità del debito” del paese.

argentina legge emergenza economica sociale

Tra le varie novità, è confermata, per un periodo di cinque anni, l’imposta del 30 per cento sull’acquisto di dollari per investimento o turismo, al fine di frenare la fuga di capitali. La disposizione, come già anticipato, nei giorni scorsi dall’esecutivo, si applica, con alcune limitazioni e senza retroattività, anche alle spese effettuate all’estero con carta di credito. Tra le eccezioni, l’acquisto di biglietti aerei della compagnia di bandiera Aerolíneas Argentinas per voli verso l’estero. Una misura, di sicuro impopolare, che lo stesso governo ha definito “antipatica ma necessaria a conservare moneta pesante”.

Gli introiti derivanti da questo nuovo tributo saranno destinati al 67 per cento al finanziamento dei programmi dell’Anses, il locale istituto di previdenza sociale. Un 3 per cento sarà invece destinato alla creazione di un fondo per la competitività delle Pmi nel settore dell’agroindustria, da sempre uno dei comparti trainanti dell’economia argentina. Il restante 30 per cento, infine, andrà al cofinanziamento di opere pubbliche e di edilizia sociale.


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Al governo, inoltre, è data facoltà di fissare diritti di esportazione la cui aliquota, però, non potrà superare il 33 per cento del valore imponibile dei beni. Una misura, anche questa, anticipata nei giorni scorsi e che ha costituito il primo confronto tra produttori ed esecutivo. Per la soia, principale prodotto agricolo esportato, l’aliquota aumenta dal 30 al 33 per cento, mentre per grano e mais l’aumento è dal 12 al 15 per cento. Previsti, tuttavia, meccanismi di compensazione per piccoli produttori e cooperative agricole. Ridotta, invece, dal 12 all’8 per cento, l’aliquota sull’esportazione di idrocarburi e minerari.

Aumenta, in forma progressiva, anche la patrimoniale, salvando i beni che non superano il valreo di tre milioni di pesos (poco più di 45mila euro). Riviste verso l’alto anche le aliquote sui beni posseduti all’estero. A ogni modo, il principio applicato sarà quello della residenza e non del domicilio.

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Tra le altre norme, quella che permette al governo, in tema di protezione delle fasce più vulnerabili, di congelare l’aumento delle tariffe dei servizi di base, con la prospettiva di una riforma che sarà presentata nelle prossime settimane.

Il testo approvato autorizza l’esecutivo a intervenire sugli enti regolatori di energia elettrica e gas, Enre e Enargas, e a congelare le tariffe per 180 giorni e “ridurre il carico tariffario reale a residenze private, esercizi commerciali e attività industriali per il 2020”.

La legge di emergenza tocca anche le pensioni, per le quali viene prevista la sospensione dell’adeguamento per i prossimi sei mesi, fatta eccezione per alcune categorie come docenti e addetti al settore scientifico e della ricerca. In previsione di una riforma più ampia, e di nuove norme che per disporne gli aumenti, il governo ha in agenda un disegno di legge per eliminare le pensioni speciali a ora riconosciute agli alti ranghi della politica, giustizia e diplomazia.

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