L’Argentina di Macri e il ‘nuovo’ Brasile di Jair Bolsonaro cercheranno una sintesi. O, almeno, questo sarà l’obiettivo della delegazione di Buenos Aires. In Argentina, la figura di Bolsonaro viene percepita come forte, troppo. L’opinione pubblica sembra divisa tra simpatia e rifiuto e di questo Macri deve tenere conto.

In vista delle presidenziali di ottobre non può apparire eccessivamente ‘in linea’ con l’ex capitano, ma sa che l’Argentina ‘dipende’ anche dal Brasile. Nei palazzi di Buenos Aires si continua a sottolineare che “un Brasile che cresce è un beneficio per l’Argentina”: le due economie sono troppo complementari per non cercare accordi in ogni senso. Ma evitando uno scenario da Brasile unico protagonista della regione.

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Per Mauricio Macri, quello di mercoledì 16 gennaio sarà il primo incontro con Bolsonaro dalla sua elezione e, inoltre, sarà lui il primo presidente a essere ricevuto al palazzo di Planalto. Tra i due, però, le differenze sono diverse, a tratti enormi. Al contrario dell’omologo verdeoro, Macri sostiene il Global compact delle Nazioni unite, l’accordo di Parigi sul clima, la politica di genere, la laicità dello Stato e dell’azione di governo. Ciononostante, Macri e i suoi ministri dovranno cercare di lavorare a una sintesi.



È per questo che la delegazione albiceleste che si imbarcherà per Brasilia è nella formazione più qualificata possibile. Con Macri ci saranno il capo della diplomazia, Jorge Faurie, il ministro della Sicurezza, Patricia Bullrich, Oscar Aguad (Difesa), Nicolás Dujovne (Finanze), Dante Sica (Produzione) e Fulvio Pompeo, che è il responsabile per gli Affari strategici dell’esecutivo. Dal suo insediamento, è la prima volta che Macri affronta una visita all’estero con una delegazione così nutrita. Questo la dice lunga sull’importanza dell’incontro e sulle materie in agenda.

Il team dovrà dedicarsi ai colloqui bilaterali su temi delicati e sui quali Buenos Aires e Brasilia hanno evidentemente punti di vista differenti. Vale per la situazione del commercio bilaterale, ma soprattutto per il futuro del Mercosur, la crisi venezuelana, la cooperazione militare e giudiziaria. Delle due parti è quella argentina a doversi ‘impegnare’ maggiormente: Bolsonaro è fresco di successo elettorale mentre Macri è alla guida di un paese economicamente in difficoltà e in pieno anno elettorale. L’Argentina dovrà rincorrere il Brasile.

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