L’Argentina ha chiesto formalmente l’ingresso nel gruppo dei Brics, notizia arrivata attraverso l’ambasciatore albiceleste in Cina, Sabino Vaca Narvaja, durante il summit dei cinque paesi del blocco nella città cinese di Xiamen. La richiesta formale, ha aggiunto il diplomatico, è stata ufficialmente avanzata dal presidente Alberto Fernández al suo omologo cinese, Xi Jinping, che ha la presidenza di turno del Brics.

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Il governo di Buenos Aires ritiene che per l’Argentina la presenza nel gruppo dei Brics sarebbe una “eccellente alternativa di cooperazione davanti a un ordine mondiale che ha dimostrato di essere solo a beneficio di pochi”. Una posizione pienamente politica, dunque, oltre che di opportunità di collaborazione economica.

L’idea dell’Argentina, già manifestata in precedenza, è quella di una “opportunità storica” (parole rilanciate dall’ambasciatore a Pechino) che può permettere al blocco dei Brics di “sviluppare una vera strategia comune” che possa “far fronte a questo complicato scenario globale”. Lo stesso Fernández aveva definito quello dei Brics come “il gruppo con maggiore influenza economica e politica a livello globale”.


Anche nell’ultimo summit, fanno sapere gli addetti ai lavori, è stato esaltato il ruolo dell’Argentina come leader mondiale nella produzione di alimenti nonché le enormi potenzialità energetiche del paese che i Brics considerano come un fattore fondamentale anche per lo sviluppo di energia più pulita.

Il sostegno alla richiesta argentina per l’ingresso nel gruppo Brics sembra esserci. Già il mese scorso il ministero degli Esteri russo aveva informato la sua inclusione nella lista dei potenziali paesi membri. Dopo, a sua volta, il ministero degli Esteri argentino, ha reso noto di avere ottenuto l’appoggio dell’India dal suo ministro degli Esteri, in visita ufficiale a Buenos Aires a fine agosto.

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