Anche l’Argentina dovrà attendere tre settimane per conoscere il nuovo fondamentale interlocutore che rappresenterà il vicino Brasile. Per il momento il governo di Buenos Aires si mostra prudente di fronte al risultato del primo turno delle presidenziali, rinviando ogni valutazione ai risultati del secondo turno, per continuare a lavorare con il candidato vincitore.

L’esecutivo si è espresso con un comunicato ufficiale del ministero degli Esteri col quale si è limitato a congratularsi con il popolo brasiliano “per la realizzazione delle elezioni generali che costituiscono una riaffermazione della solidità delle istituzioni democratiche del Brasile” e si è “augurato il miglior successo” nella realizzazione del ballottaggio, che si terrà il prossimo 28 ottobre.

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Il governo argentino, si legge nella nota della Cancillería, “attende i risultati per continuare a lavorare insieme a chi risulti eletto” con l’obiettivo condiviso di “approfondire il processo di integrazione e progetti comuni che ci uniscono” e di “beneficiare i cittadini di entrambi i paesi”. Dal canto suo, diversi i punti di vista nell’opposizione.

Mentre l’ex presidente Cristina Fernández non ha espresso ancora nessun commento, il suo ex ministro degli Esteri, Jorge Taiana, ha sottolineato che “la destra tradizionale ha recuperato spazio con l’aiuto dei poteri forti” e che Bolsonaro è un “rappresentante del settore militare”. Inoltre, secondo Taiana il risultato delle elezioni brasiliane dimostra una “crisi del sistema rappresentativo”.

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Il primo turno delle elezioni presidenziali è andato dunque al candidato conservatore Jair Bolsonaro, con il 46,66 per cento dei voti. Dopo di lui, con il 28,46 per cento delle preferenze, il candidato del partito dei lavoratori Fernando Haddad. “Abbiamo tutto per essere una grande nazione. Dobbiamo unire i nostri voti, unire i cocci lasciati da un governo di sinistra del passato”, ha detto Jair Bolsonaro promettendo di salvare il paese “sull’orlo dell’abisso” con una ricetta basata innanzitutto su un taglio alle tasse e una riduzione del peso dello Stato.

Haddad, da parte sua festeggiato la notizia del ballottaggio, forte di alcune sondaggi che lo vogliono in possibile rimonta sul conservatore: “Vogliamo unire i democratici del Brasile”. L’impegno di Haddad sarà tutto al centro e a sinistra, per cercare di radunare attorno sé forze politiche che per idee e programmi sono lontani dalla proposta di Bolsonaro.

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