Una intensa attività diplomatica e un risultato importante per Buenos Aires: l’Argentina ha assunto la presidenza di turno della Celac, la Comunità degli Stati latinoamericani e dei Caraibi. Il presidente Alberto Fernández non aveva mai nascosto l’obiettivo di succedere all’omologo messicano, Andrés Manuel López Obrador, nella guida semestrale di un organismo dall’evidente significato politico nelle relazioni intraregionali.

celac presidenza di turno argentina
Foto Twitter @PPT_CELAC

Per i paesi membri a guida progressista, la Celac è un forum che intende fungere da ‘antagonista’ rispetto all’Organizzazione degli Stati americani, da questi considerata troppo allineata alle posizioni di Washington, e non esclude dal dialogo paesi come Cuba, Venezuela e Nicaragua, nella ‘lista nera’ degli Usa soprattutto per i diritti umani. Lo stesso ministro degli Esteri argentino, Santiago Cafiero, in questa occasione ha definito la Celac “unico ambito regionale dove si promuove il dialogo senza esclusioni”.

L’Argentina ha così presentato la sua agenda per i mesi di presidenza, includendo la ripresa economica post pandemia, la cooperazione in materia sanitaria e ambientale, il rafforzamento istituzionale e la lotta contro la corruzione, l’integrazione delle infrastrutture regionali, la collaborazione sul settore spaziale e digitale.


Il primo segnale della Celac a favore dell’Argentina è arrivato con un documento che garantisce il sostegno dei suoi paesi membri alla proposta di Buenos Aires sulla ristrutturazione del debito con il Fondo monetario internazionale, che sta attualmente registrando difficoltà di compatibilità tra la linea del governo argentino e i vertici dell’organismo finanziario multilaterale.

Sottolineando la “preoccupazione per l’impatto che rappresentano gli oneri insostenibili del debito e l’interruzione delle politiche di sostegno alla ripresa nelle economie della regione”, i paesi Celac “esprimono il loro appoggio alla Repubblica Argentina nel negoziato con il Fmi per raggiungere un accordo che permetta al paese proseguire il cammino della ripresa economica, migliorare la sua situazione sociale e rifinanziare il suo debito”.

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