Non c’è mai stato feeling tra la ex presidente argentina, Cristina Fernández de Kirchner, e la grande comunità italiana del paese sudamericano. Uno su tutti, il caso del monumento a Cristoforo Colombo di Buenos Aires, che già fu occasione di scontro tra la Casa Rosada e la collettività tricolore. Cristina Fernández, al pari del marito e predecessore Néstor Kirchner più orientata verso un sentimento continentale, nei suoi otto anni di mandato, non ha mai dato risalto al particolare carattere della società argentina, quell’essere animata dalla mescolanza di anime europee, italiana e iberica in testa.
Da vicepresidente della nazione non sembra cambiare attitudine, o almeno interesse verso la comunità italiana, rendendosi protagonista di una scivolata, forse poco involontaria. Un evento di presentazione del suo libro all’Avana è stata la cornice di un attacco all’ex presidente Macri, accusando il suo esecutivo di essere responsabile dei suoi guai giudiziari. Cristina è alle prese con vari rinvii a giudizio per presunti fatti di corruzione in opere pubbliche.
Tutto ciò, secondo la ex presidente, è una “persecuzione mafiosa”. “In Argentina il lawfare ha avuto una componente mafiosa, che ha portato alla persecuzione dei miei figli”, ha dichiarato la Fernández, aggiungendo che tale componente mafiosa “deve essere probabilmente collegata alle origini”, in riferimento all’italianità della famiglia Macri. E facilitando una lettura delle sue parole più generale, estesa agli italiani come fossero mafiosi per genetica.
Nel suo discorso, la ex presidente ha citato un recente articolo del quotidiano argentino Página 12, da sempre vicino alle posizioni politiche sue e del kirchnerismo, che si spinge in considerazioni sulla famiglia Macri e le sue origini italiane.
Junto al embajador de Italia @beppemanzo compartimos los logros de la visita a Roma.
— Alberto Fernández (@alferdez) February 11, 2020
Hablamos de inversiones productivas y de cooperación científica y tecnológica. También destacamos el aporte de la comunidad italiana y sus valores para el desarrollo de la Argentina. pic.twitter.com/hWypk8Z0Q8
Immediata la reazione, anche sui social, della collettività italiana, mentre a livello istituzionale un implicito segnale di contrarietà alle parole di Cristina Kirchner è arrivato dall’attuale presidente, Alberto Fernández. Il mandatario argentino ha incontrato l’ambasciatore italiano a Buenos Aires, occasione per fare il punto sui rapporti bilaterali.
Gracias Presidente @alferdez por la excelente reunion,sobre todo por sus palabras muy apreciadas de amistad y apoyo a la querida comunidad🇮🇹,a sus valores y su aporte a la🇦🇷.Su herencia partenece a la historia de la🇦🇷Seguimos apoyando al pueblo🇦🇷como siempre hacemos los italianos https://t.co/PXXhMAsN77
— Giuseppe Manzo (@beppemanzo) February 11, 2020
“Con l’ambasciatore italiano, Giuseppe Manzo, abbiamo condiviso i risultati della recente visita a Roma”, ha comunicato Fernández via twitter. “Abbiamo parlato di investimenti produttivi e di cooperazione scientifica e tecnologica e abbiamo evidenziato anche il contributo della comunità italiana e dei suoi valori nello sviluppo dell’Argentina”. Peraltro, lo stesso Fernández ha incassato la promessa di sostegno del governo italiano in sede di negoziati per la ristrutturazione del debito pubblico argentino.
Sulla stessa lunghezza d’onda la replica di Manzo, ringraziando il presidente argentino per “l’eccellente riunione” e per “le parole di appoggio all’amata comunità italiana, ai suoi valori, al suo contributo all’Argentina”. “La sua eredità appartiene alla storia dell’Argentina, continuiamo ad appoggiare il popolo argentino come sempre facciamo noi italiani”, ha aggiunto il capo della missione diplomatica italiana in Argentina.