Elezioni Argentina 2019 – Tra governo e staff di campagna elettorale, lo stato maggiore di Mauricio Macri è consapevole che quella del 27 ottobre, giorno del voto per le presidenziali, è una sfida difficile. Ai limiti dell’impossibile, ragionando sui dati delle primarie che hanno visto prevalere il candidato del peronismo kirchnerista, Alberto Fernández.

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I dati definitivi, così come ufficializzati dalla commissione elettorale nazionale, mostrano il candidato del Frente de todos al 49,49 per cento, parecchio più avanti del presidente uscente che ha raccolto il 32,93. Vale a dire 16,56 punti. Numeri che, se confermati, darebbero a Fernández, accompagnato in formula dalla ex mandataria Cristina Fernández, una vittoria al primo turno.

È la Costituzione a stabilire che la partita per la Casa Rosada si chiude senza ballottaggio (nella eventualità, il 24 novembre) quando un candidato raggiunge il 45 per cento delle preferenze. Ma basta anche il 40 se il margine sul secondo è di almeno dieci punti.


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I sondaggi realizzati in Argentina dopo le primarie dell’11 agosto sembrano andare in questa direzione. Recentemente il Clarín ne ha illustrati cinque e tutti indicano un ritardo notevole di Macri nei confronti del rivale Fernández: dall’11,7 a 21 punti di distacco. Non solo: il peronista raccoglierebbe tra il 45,9 e il 51,2 per cento. Cioè, nessuna possibilità di ribaltone in un ballottaggio che non verrebbe celebrato.

Nuovi rilevamenti sono arrivati domenica 8 settembre da due nuove realtà demoscopiche attive in Argentina e da una brasiliana. Anche i risultati di questi tre nuovi lavori condannerebbero il mandatario uscente già il 27 ottobre. Si tratta, tuttavia, di interviste limitate a poche migliaia di elettori dopo le primarie.

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Con un margine di errore del +/- 2,8 per cento, a dare maggiore sicurezza ad Alberto Fernández è Clivajes Consultores, la cui indagine gli attribuisce 20,08 punti di vantaggio su Macri. Il Frente de todos segna il 52,62 per cento, il macrista Juntos por el cambio il 32,54 con Roberto Lavagna di Consenso Federal al 9,36.

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Roberto Lavagna con il candidato alla vicepresidenza, Juan Manuel Urtubey


Per Proyección, invece, Fernández vale 17,2 per cento più di Macri. Con margine di errore al +/- 3,5 e il 4,5 per cento di indecisi, il Frente è al 50,9 contro il 33,7 della coalizione di governo. Anche in questo caso Lavagna è terzo con il 6,1.

La situazione non cambia con l’ultimo sondaggio, di Atlas Intel. Qui, però, i due Fernández viaggiano verso il 27 ottobre con il 9,7 per cento di vantaggio (margine di errore +/- 2 per cento). Così, il Frente è al 48,2 e Macri al 38,5. Chiude il podio Lavagna con il 7,4.

“Furia dei mercati sull’Argentina, anche Macri responsabile”. Il Financial Times ‘scarica’ il presidente

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