Elezioni Argentina 2019 – Un sondaggio a una settimana dalle primarie presidenziali traccia la strada che Mauricio Macri dovrà percorrere per avere qualche chance in più: riuscire a sottrarre voti a Alberto Fernández. Una missione difficile, ai limiti dell’impossibile, almeno secondo l’inchiesta condotta in Argentina da Clivajes Consultores: il Frente de Todos dei Fernández conserverebbe il 97 per cento dell’elettorato delle Paso.

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Si tratta, tuttavia, di un sondaggio limitato – 1.200 intervistati – con un margine di errore dichiarato dello 0,83 per cento, che evidenzia la difficoltà della coalizione macrista Juntos por el Cambio a prendersi una fetta di voti di ritorno dagli avversari. Tuttavia, Macri ‘svuoterebbe’ della metà i due candidati minori di area, il Frente Nos de Juan José Gómez Centurión e il Frente Despertar de José Luis Espert.

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I numeri in questi due casi sono parecchio limitati. Alle primarie Espert ha raccolto il 2,18 per cento e cederebbe a Macri l’1,05; del 2,63 per cento, invece, l’ex ufficiale dell’esercito Gómez Centurión perderebbe l’1,63. L’idea dei sondaggisti è che “per il timore del ritorno del kirchnerismo” gran parte di questi elettori di centrodestra appoggerebbero Macri pur non avendolo scelto alle primarie.


A ogni modo, solo il 9,45 per cento degli intervistati ha manifestato la possibilità di modificare il proprio voto in vista delle elezioni del prossimo 27 ottobre rispetto all’orientamento espresso alle primarie.

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Juan José Gómez Centurión


Ciò che rende difficile una rimonta di Macri è la ‘fuga’ dagli altri candidati che andrebbe comunque a dividersi tra lui e i rivali peronisti, confermando il già sostenuto scenario di polarizzazione della politica argentina. Rispetto alle primarie, il presidente uscente guadagnerebbe un 4,64 per cento, ma un 4,04 andrebbe ad Alberto Fernández e potrebbe addirittura portarlo a toccare il 50 per cento dei voti, risultando così eletto al primo turno.

È la situazione economica del paese a dominare le scelte elettorali. Il 61,30 per cento degli intervistati ritiene responsabile l’attuale governo e solo un 15,70 la attribuisce all’eredità lasciata dai dodici anni di guida kirchnerista. Economia, inflazione e disoccupazione continuano a essere le principali preoccupazioni degli argentini, aspetti sui quali modulano il proprio voto.

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