“Evidentemente abbiamo fatto male qualcosa”, è stato il commento del presidente, Alberto Fernández, quando ormai i risultati andavano verso la certezza. La maggioranza di governo ha perso le elezioni primarie, obbligatorie in Argentina per definire i candidati di ciascuna lista. È, a ogni modo, un test elettorale a tutti gli effetti perché potrebbe anticipare quello che sarà l’orientamento degli argentini il 14 novembre.

elezioni argentina primarie 2021 risultati sconfitta governo fernández

Gli elettori saranno chiamati alle urne per le elezioni di medio termine, scegliendo 127 dei 257 membri della camera e 24 dei 72 senatori. A disputarsi un posto in parlamento solo i candidati che alle primarie hanno raccolto almeno l’1,5 per cento. Tuttavia, si registra il più basso lilvello di partecipazione alle consultazioni primarie, con appena il 67 per cento.

Elezioni Argentina 2021, il governo Fernández perde le primarie quasi ovunque

Il governo, in sostanza, incassa il colpo della gestione della pandemia e della conseguente crisi economica principali fattori che hanno visto calare notevolmente la popolarità di Fernández, dimezzata in questi due primi anni di governo. Ad aggravare il quadro, infine, una polemica sulla festa di compleanno della compagna, Fabiola Yáñez, le cui foto, risalenti al luglio del 2020, cioè durante il lungo lockdown, sono state diffuse poche settimane prima del voto.


La sconfitta del Frente de Todos, la coalizione peronista, dà nuove speranze alla opposizione di Juntos por el Cambio, guidata (parzialmente) da Mauricio Macri e alla ricerca di equilibri interni tra le varie anime. In questo scenario, dal voto risulta affermarsi la corrente del governatore della città di Buenos Aires, Horacio Rodríguez Larreta, che potrebbe tentare la leadership e la candidatura alla presidenza argentina nel 2023.

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L’euforia al comitato centrale di Juntos por el Cambio: María Eugenia Vidal e Horacio Rodríguez Larreta in primo piano

I candidati della maggioranza hanno perso in 18 province: Buenos Aires, Capital Federal, Chaco, Chubut, Corrientes, Córdoba, Entre Ríos, Jujuy, La Pampa, Mendoza, Misiones, Neuquén, Río Negro, Salta, Santa Cruz, Santa Fe, San Luis e Terra del Fuoco. In alcuni casi, inoltre, il Frente de Todos si è ritrovato terzo. È un allarme urgente e concreto per l’esecutivo. In caso di conferma dei voti delle primarie alle elezioni politiche parziali di novembre, si ritroverebbe senza il controllo del senato e con meno voti alla camera.

C’è stato sostanzialmente un capovolgimento della situzione. Due anni fa, il voto politico aveva premiato l’attuale governo in 19 province su 24. Oggi ne ha perse 18 a tutto vantaggio dell’opposizione macrista che, in caso di conferma dell’orientamento dell’elettorato guadagnerebbe terreno anche in distretti chiave, come la provincia di Buenos Aires, la capitale, le province di Santa Fe, Entre Ríos e Mendoza nonché a Santa Cruz, provincia governata da Alicia Kirchner, sorella dell’ex presidente e cognata dell’attuale vicepresidente, Cristina Fernández. La coalizione macrista spera, il governo promette di interpretare il voto con un rinnovato slancio nella gestione del paese.

Argentina, dal 2008 deficit per 250 miliardi di dollari. Dal 1960 in negativo 9 anni su 10

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