Elezioni Argentina 2019 – Domenica 11 agosto urne aperte nel paese per le primarie Paso, acronimo di Primarias abiertas, simultáneas y obligatorias attraverso le quali gli elettori scelgono i candidati alla carica di presidente e vicepresidente che accederanno alle elezioni del 27 ottobre 2019. Allo stesso tempo dalle primarie vengono fuori i nomi dei candidati per le elezioni politiche. A ottobre, difatti, si rinnova anche parte della camera dei deputati e del senato: 130 deputati e 24 membri della camera alta.

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Il voto alle primarie, come negli altri casi, è obbligatorio e sono chiamati ai seggi anche coloro che – effetto di una legge del 2012 – abbiano compiuto 16 anni di età. La legge elettorale argentina, proprio in ragione della obbligatorietà del voto, prevede sanzioni in caso di mancato voto. L’assenza alle primarie è punita con una multa di 50 pesos (1 euro) che salgono a cento per le elezioni generali e l’eventuale ballottaggio.

Alla sanzione amministrativa si aggiungono limitazioni all’accesso, a tempo determinato, a servizi della pubblica amministrazione. Sono opportunamente previste situazioni che giustificano gli elettori assenti.


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Alberto Fernández e Cristina Fernández


Allo stesso modo, un ‘perdono’ preventivo è stabilito per i giovani elettori dai 16 ai 18 anni e per gli over 70 che non esercitano il diritto-dovere di cittadinanza. Infine, partecipano alle primarie per le provinciali anche gli stranieri residenti in Argentina abilitati al voto.

Le primarie fungono da ‘filtro’: accedono alle elezioni di ottobre solo partiti e liste che abbiano raccolto almeno l’1,5 per cento dei voti validi. A livello di singola lista, i risultati configurano la posizione nella stessa dei singoli candidati.

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Roberto Lavagna e Juan Manuel Urtubey


Massima incertezza sull’esito che, promette l’esecutivo, vedrà i dati definitivi già attorno alla mezzanotte di domenica 11 agosto (5 del 12 agosto, ora italiana). Gli ultimi sondaggi danno la maggioranza che regge il governo di Mauricio Macri in difficoltà.

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A seconda dei rilevamenti si va dai 2 ai 5 punti a vantaggio dell’avversario kirchnerista Alberto Fernández. Scenario che, però, potrebbe ribaltarsi in caso di ballottaggio. Vince al primo turno il candidato alla presidenza che raccolga il 45 per cento dei voti o il 40 per cento con uno scarto di almeno dieci punti sul secondo. In caso contrario, gli argentini saranno chiamati nuovamente a esprimersi domenica 24 novembre.



I mercati, però, sembrano orientati diversamente. Venerdì 9 agosto, le azioni argentine quotate a Wall Street hanno guadagnato fino al 10 per cento. Secondo gli analisti è effetto dell’ottimismo degli investitori sulle primarie, ritenendo certa una buona performance del governo Macri.

A registrare gli aumenti massimi le azioni del settore finanziario ed energetico come Pampa Energía (+9,7), Banco Macro (+10,5), Loma Negra (+10,7), Grupo Financiero Galicia (+9,2). Lieve calo (4 per cento) del rischio paese a 861 e anche la Borsa di Buenos Aires ha chiuso la giornata di scambi con un aumento dell’8 per cento.

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