Quelle del 27 ottobre 2019 sono le elezioni in Argentina numero nove dal ritorno del paese alla democrazia, nel 1983, dopo i sette anni dell’ultima dittatura.

1983

Nelle elezioni del 30 ottobre 193, che marcarono il ritorno alla democrazia, risultò vincitore il tandem rappresentato da Raúl Alfonsín e Víctor Martínez della Unión Cívica Radical. Con il 51,75 per cento dei voti ebbe la meglio su Italo Luder, leader peronista che aveva raccolto il 40,6 per cento.


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1989

Alle elezioni del 14 maggio la coppia peronista formata da Carlos Menem e Eduardo Duhalde conquistò la presidenza al primo turno, con il 47,49 per cento. Il 32,5 per cento, invece, la percentuale raccolta dai radicali Eduardo Angeloz e Juan Manuel Casella.

1995

Dopo la riforma costituzionale del 1994 che ha ridotto la durata del mandato presidenziale a quattro anni con possibilità di rielezione, il voto del 14 maggio confermò, con il 49,94 per cento, Carlos Menem alla Casa Rosada, in tandem con Carlos Ruckauf. Il Frepaso si piazzò al secondo posto con José Octavio Bordón e Carlos “Chacho” Álvarez (28,37), seguito da Horacio Massaccesi per la Alianza Cívico y Social (16,75).

carlos menem presidente


1999

Ampia, con il 48,37 per cento dei voti, la vittoria del radicale Fernando de la Rúa, accompagnato da Carlos “Chacho” Álvarez. Al secondo posto si piazzò il peronista Eduardo Duhalde con il 38,28 e Domingo Cavallo per Acción por la República al terzo posto con il 10,22.

2003

Le elezioni del 2003 ebbero luogo dopo la crisi economica e istituzionale del 2001, le dimissioni anticipate di De la Rúa e il governo di transizione guidato da Eduardo Duhalde. Alla Casa Rosada si presentarono Carlos Menem, Néstor Kirchner e Adolfo Rodríguez Saá (tutti in rappresentanza del peronismo), Elisa Carrió con la civica Ari, il liberista Ricardo López Murphy e Leopoldo Moreau per la Unión Cívica Radical.


Nessuno dei candidati aveva raggiunto la soglia del 40 per cento e al ballottaggio arrivarono Menem (24,45 per cento) e Kirchner (22,25). A quattro giorni dal secondo turno, causa sondaggi sfavorevoli, Menem rinunciò alla competizione presidenziale e Kirchner su dichiarato presidente in quanto unico candidato rimasto in corsa.

2007

Le elezioni in Argentina del 2007 si chiusero senza necessità di ballottaggio portando, con il 45,28 per cento, Cristina Fernández de Kirchner allla sua prima esperienza alla Casa Rosada con vicepresidente il radicale Julio Cobos. Il duo composto dalla coalizione civica di Elisa Carrió e Rubén Giustiniani raccolse il 23,04 per cento ciento de los votos. Al terzo posto Roberto Lavagna con Gerardo Morales con il 16,91.

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2011

Seconda candidatura e rielezione per Cristina Fernández con Amado Boudou come numero due. Una vittoria schiacciante della mandataria uscente con il 54,11. Il Frente Amplio Progresista di Hermes Binner e Norma Morandini si fermò al 16,81 per cento e Ricardo Alfonsín (figlio di Raúl) con Javier González Fraga per la Unión para el Desarrollo Social all’11,14.

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2015

Le elezioni del 2015 sono state precedute dalla novità delle primarie obbligatorie. Al primo turno, la fórmula del Frente para la Victoria integrata da Daniel Scioli e Carlos Zannini ha ottenuto il 37,08 per cento, mentre Mauricio Macri e Gabriela Michetti per Cambiemos il 34,15. C’era anche Sergio Massa con il 21,39. Al ballottaggio di novembre, con il 51,34 per cento grazie anche al sostegno di Massa, alla Casa Rosada è arrivato Macri, con Scioli al 48,6.

Elezioni in Argentina 2019: per cosa si vota, candidati, sondaggi, programmi, precedenti

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