Dopo l’incontro con l’omologo argentino, Jorge Faurie, il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Enzo Moavero Milanesi, è stato ricevuto da Mauricio Macri nella tenuta presidenziale di Olivos. Con Moavero, anche l’ambasciatore italiano a Buenos Aires, Giuseppe Manzo. La controparte ‘schierava’, oltre a Faurie, il responsabile del governo per gli Affari strategici, Fulvio Pompeo.

L’agenda del titolare della Farnesina del suo viaggio in Argentina include gran parte delle questioni bilaterale ‘aperte’ in occasione della visita della partecipazione di Giuseppe Conte al G20 di Buenos Aires.

Tra queste, lo sviluppo congiunto di progetto in campo aerospaziale, con una rete di satelliti di entrambi i paesi (quattro italiani e due argentini), da impiegare nel controllo del suolo e del clima. Ugualmente si è discusso di collaborazione e integrazione tra le Pmi di entrambi i paesi, al fine di aumentare il volume degli scambi commerciali.


Italia e Argentina, come chiarito dai due titolari degli Esteri, hanno manifestato la loro volontà di aggiornare e rafforzare la cooperazione strategica tra i due paesi in materia di politica estera e di incrementare le relazioni non solo commerciali, ma anche scientifiche e culturali. Alla base, una ‘rivisitazione’ dell’Accordo di amicizia e cooperazione privilegiata del 1998, incorporando nuov istanze di collaborazione bilaterale.

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Roma e Buenos Aires, con l’occasione, hanno ribadito la stessa posizione sulla crisi venezuelana, il sostegno a Juan Guaidó come presidente ad interim. Entrambi i paesi ritengono non percorribile l’ipotesi dell’intervento militare, avendo come priorità la gestione e il superamento della grave crisi umanitaria che deve passare anche attraverso l’apertura della frontiera venezuelana agli aiuti provenienti da altri paesi.

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