La maxi inchiesta sulla corruzione investe anche la famiglia del presidente, Mauricio Macri. Si tratta di fatti, secondo la giustizia argentina, collegati alle indagini note come “quaderni della corruzione”, che hanno visto coinvolta anche la ex presidente, Cristina Fernández de Kirchner, alcuni suoi familiari e membri della sua amministrazione. Il giudice Claudio Bonadio ha ordinato la comparizione – giovedì 13 dicembre – di Franco e Gianfranco Macri, rispettivamente padre e fratello dell’inquilino della Casa Rosada.

Entrambi sono stati chiamati a rispondere alle domande degli inquirenti perché presunti coinvolti in fatti di corruzione sulle concessioni della gestione della rete autostradale Autopistas del Sol. Tutto nasce dalle dichiarazioni di Claudio Uberti, ex titolare dell’Authority per il controllo delle concessioni stradali durante i governi dei Kirchner, attualmente collaboratore di giustizia. Uberti avrebbe fatto menzione del pagamento di tangenti anche da parte della filiale del gruppo Socma, appartenente ai due familiari di Macri.



L’87enne Franco Macri – fa però sapere la stampa argentina – non risponderà alla ‘chiamata’ di Bonadio non avendo al momento le “condizioni mentali” idonee ad affrontare un evento di tale portata. Secondo fonti della famiglia consultate dalla stampa, sarebbe alle prese con uno stato senile che lo priva di argomentare in modo lucido. Una condizione che sarebbe conseguenza di un intervento chirurgico dopo la frattura del bacino.

Nessun commento arriva dalla presidenza della nazione e dall’esecutivo. Atteggiamento – fanno sapere – volto a non interferire nel lavoro della giustizia. Ma, inevitabilmente, anche la politica si interroga. Ne approfitta il governo indicando i fatti come prova di “non essere dietro” l’inchiesta che ha messo in difficoltà il kirchnerismo.

Dalla stessa parte, però, qualcuno solleva l’ipotesi cospirativa in base alla quale – come riporta il quotidiano vicino all’opposizione Página 12 – ci sarebbe lo zampino di Sergio Massa, peronista moderato recentemente allontanatosi da Macri e in trattativa con il resto della famiglia peronista per una sintesi in vista delle presidenziali 2019.

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