Il tour continentale di Juan Guaidó, alla ricerca di sostegno per una transizione in Venezuela, ha toccato anche l’Argentina. Nella serata di venerdì 1 marzo, l’autoproclamato presidente ad interim è stato ricevuto da Mauricio Macri nella tenuta presidenziale di Olivos. Un’occasione, per Macri, per confermare nuovamente l’impegno di Buenos Aires per una soluzione pacifica della grave crisi venezuelana.

In una successiva conferenza stampa presso il ministero degli Esteri argentino, Guaidó ha ringraziato l’Argentina del sostegno, assicurando che la transizione è in atto anche grazie alla collaborazione tra i due paesi. Il venezuelano ha avuto modo anche di apprezzare l’ospitalità concessa alle decine di migliaia di suoi connazionali stabilitisi in Argentina dopo avere abbandonato il paese.

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Guaidó assicura che circa 600 militari hanno già voltato le spalle al regime di Nicolás Maduro e questo è, per molti, un segnale importante di una presa di coscienza da parte di settori fondamentali per il leader chavista. In più, ha aggiunto, “l’80 per cento dei militari sarebbe disposto a collaborare alla transizione” e ha parlato di 160 membri delle forze armate torturati per non avere eseguito ordini del governo.


Le misure immediate sulle quali Guaidó e il governo argentino si sono trovati d’accordo riguardano la garanzia nella distribuzione di alimenti, medicinali e combustibile. Per questo sta invitando i paesi del Gruppo di Lima a insistere affinché cessi la “occupazione illegittima” del potere da parte dell’erede di Hugo Chávez.

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