Il governo guarda al G20 del prossimo 30 novembre e 1 dicembre, l’opposizione conferma una visione opposta. Due modi di intendere soprattutto il rapporto tra Stato ed economia e tra economia e società. La ex presidente Cristina Fernández de Kirchner ha aperto oggi i lavori del Primer Foro del Pensamiento Crítico, una sorta di ‘anti G20’ che vede riunite le diverse espressioni della sinistra nazionale e continentale ai massimi livelli. E che si pregia della partecipazione di esponenti socialisti provenienti dall’Europa, intellettuali e società civile. Immediata la critica all’attuale amministrazione Macri e al suo pensiero economico: “Il neoliberismo ha spezzato i cordoni della solidarietà nella società”.

Critiche soprattutto sul piano della politica economica. La ex presidente accusa l’esecutivo di Mauricio Macri di aver indebitato il paese oltre misura, “un debito estero senza precedenti come quello che si è visto a partire dal 1976”, riferendosi all’inizio dell’ultima dittatura militare. Debito che “stanno già pagando lavoratori e pensionati”. Poi parole che fanno presagire un suo ruolo attivo in quello che in Argentina chiamano “anno elettorale”, per le presidenziali dell’ottobre 2019. “Dobbiamo coniare una nuova categoria: un fronte civico e sociale patriottico che rappresenti tutti i settori aggrediti dalle politiche neoliberiste”.


Il governo Macri, invece, prosegue nel suo tentativo di apertura dell’Argentina al mondo. Ha questo obiettivo il viaggio a Parigi del ministro dell’Economia, Nicolás Dujovne, per incontrare i vertici dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. Buenos Aires ‘spinge’ sulla sua adesione all’Ocse e il compito del ministro è quello di illustrare i progressi fatti in termini di libertà economica e indicatori vari. L’Ocse è dal principio un obiettivo dell’attuale esecutivo: essere parte del club vuol dire contare di più a livello globale. I suoi 36 paesi membri rappresentano il 60 per cento del commercio mondiale e il 75 per cento della fonte degli investimenti diretti esteri.

Dujovne col segretario generale Ocse, Ángel Gurría

Lo sanno anche Brasile, Perù, Croazia e Bulgaria, altri paesi che hanno presentato la propria candidatura. Paesi che, secondo retroscena svelati dalla stampa argentina, sarebbero piuttosto irritati per una notizia trapelata. Circolerebbe ottimismo tra la Casa Rosada e i ministeri economici perché, come azzarda una parte della stampa locale, sarà Donald Trump in persona – in occasione del G20 di Buenos Aires – ad annunciare l’ingresso dell’Argentina nell’organismo parigino. Un modo per dimostrare l’esistenza di un ‘piano di comprensione’ tra i due governi.

E Buenos Aires si ritrova ‘terra di mezzo’, inconsapevole elemento di scontro tra America e Europa. Perché, aggiungono le indiscrezioni giornalistiche, il presunto coup de théâtre del presidente americano non sarebbe affatto apprezzato nel Vecchio continente, anche a causa dei rapporti ultimamente non facili tra le due sponde dell’Atlantico.

TI POTREBBERO INTERESSARE