Se in Argentina si votasse oggi per le presidenziali (previste il 27 ottobre 2019), Mauricio Macri batterebbe Cristina Kirchner. L’attuale presidente ha sette punti di vantaggio al primo turno e otto all’eventuale ballottaggio (47 per cento contro il 39 della peronista). Ma emerge una sorpresa: al secondo turno Macri perderebbe contro Sergio Massa: 39 per cento contro il 43 del leader del Frente Renovador.

È il quadro che viene disegnato dall’ultimo sondaggio realizzato in Argentina da Isonomía che, come fa sapere il quotidiano Infobae, è l’istituto di ricerca con cui lavora maggiormente il governo Macri che ha ricevuto i risultati dell’inchiesta la scorsa settimana.

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Di base, gli intervistati sono consapevoli che la situazione generale del paese (inflazione, povertà, economia) appariva migliore durante il governo della Kirchner. Ma, evidentemente, non è sufficiente a rafforzare la ex presidente agli occhi di chi si troverebbe a rivotarla oggi. Quello che viene sottolineato è che sia vero Macri che verso Cristina prevalgono giudizi negativi circa la gestione del paese. Nello specifico per Macri è il 61 per cento il dato negativo contro il 37 di chi lo promuove. Va meglio a Cfk che ottiene il 45 per cento di “ha governato bene” ma viene bocciata dal 52 per cento degli intervistati.


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Anche da questo sondaggio, però, sembra uscire un ‘suggerimento’ a Cambiemos, la parte politica di Macri. Sarebbe più facile restare alla Casa Rosada se la candidata fosse María Eugenia Vidal, attuale presidente della provincia di Buenos Aires. Anche se ha pubblicamente negato ogni piano di tentare il colpo politico più alto.

Se fosse lei a sfidare staccherebbe Cristina Kirchner con 14 punti: 40 per cento contro 26. Al momento, è lei la dirigente Cambiemos con la migliore immagine: 59 positiva, 33 negativa (Macri ha 57 per cento di negativa e 41 di positiva).

Ma c’è un altro nome che esce ‘rincuorato’ dall’inchiesta. È quello di Roberto Lavagna che, nelle indiscrezioni del momento, si contende la candidatura con il peronista non kirchnerista, Miguel Ángel Pichetto. Per Lavagna, che già in passato è stato candidato alla presidenza e ministro dell’Economia, emerge una immagine positiva agli occhi del 46 per cento degli intervistati, contro il 24 di negativa. Contro di lui, tuttavia, la non brillante notorietà all’elettorato.

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