Gli argentini sono più preoccupati della pesante situazione economica che indignati per la recente grande inchiesta sulla corruzione che ha investito politica e imprenditoria. E così la crisi economica ‘batte’ lo scandalo delle ruberie e danneggia l’immagine del presidente Mauricio Macri più di quanto la burrasca giudiziaria quella dell’ex presidente Cristina Fernández de Kirchner. Emerge dall’analisi di dieci diversi sondaggi riguardanti l’impatto dei due principali fattori dell’attualità sulle prossime elezioni presidenziali del 2019. In particolare, le principali preoccupazioni sono, nell’ordine: l’inflazione, la svalutazione rispetto al dollaro e la disoccupazione. Fattori che, indicano le inchieste, superano in ordine di importanza anche il tradizionale spauracchio degli argentini, ovvero l’insicurezza, soprattutto nelle città e nel conurbano di Buenos Aires. La preoccupazione per la trasparenza e l’onestà della classe dirigente viene dunque relegata in secondo piano e ciò spiega anche l’insistenza di Macri nei suoi ultimi interventi nel mettere in relazione una cosa con l’altra affermando in sintesi che “la corruzione è l’origine della crisi attuale”.

La conseguenza immediata è sulla pelle di Macri, che raccoglie attorno al 60 per cento di giudizi negativi contro il 39 per cento di positivi. Macri e Cristina Fernández sono tuttavia i due candidati con maggior intenzione di voto al primo turno, con addirittura la senatrice in testa di un paio di punti: 35 contro 33. Stando ai sondaggi, però, Macri si rifarebbe al secondo turno: 43 per cento rispetto al 38 di Cfk. I sondaggi confermano che il nucleo principale di votanti dell’ex presidente continua a esserle fedele, ma al di fuori del suo recinto politico il ritorno del kirchnerismo non è l’ideale per il paese. Infine, dall’analisi dei sondaggi si comprende anche che il quadro politico è pressoché identico a quello delle presidenziali del 2015. E cioè che nessun laboratorio politico è finora riuscito a costruire una proposta e una figura sufficientemente forte in grado di superare l’attuale bipolarismo. La polarizzazione di politica e società è ancora molto accentuata.


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