Centinaia di soldati argentini e britannici caddero durante la guerra mossa nel 1982 dal Regno Unito per reclamare le Malvinas occupate dalle truppe del generale Leopoldo Galtieri. Dopo 74 giorni di ostilità, il 14 luglio del 1982, il conflitto si concluse con la resa argentina. Due anni dopo il conflitto i due governi si incontrarono per discutere il futuro dell’arcipelago con trattative a porte chiuse. I National Archives hanno reso pubblici dei documenti del 1984 che fanno chiarezza sulle ragioni del fallimento dell’incontro a Berna tra Margaret Thatcher e Raúl Alfonsín, presidente argentino da appena un anno. I file desegretati dagli archivi dei Kew Gardens rivelano i retroscena di queste trattative.

Stando a una lettera di Peter Ricketts, poi Lord Ricketts, segretario privato per gli affari esteri della Thatcher, a Charles Powell, l’Argentina avrebbe tentato di manovrare affinché le venisse ceduta la sovranità sulle Malvinas. Inoltre, secondo la lettera di Lord Ricketts, la delegazione argentina avrebbe dapprima spinto una risoluzione molto dura solo per ritirarla in un secondo momento e sostituirla con una più conciliante. Il loro obiettivo sarebbe stato quello di ottenere il sostegno all’assemblea delle Nazioni Unite di chi aveva precedentemente votato per il Regno Unito o si era astenuto.


Un ulteriore motivo di inquietudine per gli abitanti britannici delle isole, espresso da Sir Rex Hunt, l’allora governatore inglese dell’arcipelago del Sud-Atlantico, in una sua visita a Londra nel 1983, scaturiva dall’imminente adozione di due costituzioni separate da parte delle Malvinas e degli altri territori d’oltre oceano delle Isole Sandwich Australi e della Georgia del Sud. I timori di Sir Hunt erano dovuti alla possibilità che la separazione delle costituzioni venisse interpretata come un segno di disinteresse per le isole da parte del governo di sua Maestà, il quale sarebbe dunque stato disposto a cederne la sovranità all’Argentina.


Le costituzioni furono introdotte nel 1985 e quella delle Malvinas fu modificata nel 2009, anno della morte di del presidente Alfonsín. Tutti i suoi successori Carlos Menem, Fernando de la Rua, Eduardo Duhalde, Néstor Kirchner, Cristina Fernández e l’attuale presidente Mauricio Macri, seppure con varia ‘intensità’ non hanno mai smesso di rivendicare la sovranità argentina delle Malvinas.

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