Nuovo atto di rivendicazione della sovranità sulle Malvinas daparte dell’Argentina in un contesto internazionale. È arrivato dalla rappresentante presso le Nazioni unite, María del Carmen Squeff, che ha anche denunciato “una presenza militare sproporzionata nell’Atlantico meridionale”. Il governo di Buenos Aires insiste sul Regno Unito per una soluzione pacifica e definitiva, ottenendo un ampio e motivato sostegno internazionale.
Durante i lavori della commissione per le Politche speciali e la Decolonizzazione dell’Assemblea generale, la rappresentante argentina ha sottolineato gli argomenti a sostegno della pretesa albiceleste ribadendo la postura di Buenos Aires a contribuire alla attuazione della risoluzione 2065 del 1965 che invita le parti a mentenere vivi i negoziati finalizzati a una composizione pacifica e definitiva della storia questione territoriale.
L’esecutivo argentino, peraltro, ha anche invitato il segretario generale, Antonio Guterres, a sostenere le parti in causa stimolando buoni uffici per la ripresa di un dialogo efficace tra i due paesi. La rappresentante argentina ha inoltre denunciato che Londra “continua a intraprendere attività unilaterali contrarie alla risoluzione 31/49 dell’Assemblea generale, includendo ricerca e sfruttamento illegale di risorse naturali rinnovabili e non nell’area contesa”. Nonché “una presenza militare sproporzionata, contestata più volte dall’Argentina”.
L’Argentina ha così raccolto l’appoggio dei membri del Mercosur e paesi associati, della Comunità degli Stati dell’America Latina e Caraibi (Celac), del Sistema di integrazione centramericana (Sica) nonché di Messico, Ecuador e Brasile. Quest’ultimo ha ribadito che “le Malvinas sono territorio argentino e deve essere rispettato il principio dell’integrità territoriale degli Stati, conformemente aiprincipi di base del diritto internazionale”.
3 gennaio 1833: le Malvinas venivano strappate all’Argentina dall’Impero Britannico
