Intervista al sottosegretario al ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, on. Manlio Di Stefano

Innanzitutto vogliamo ringraziarla per la sua disponibilità a rilasciare questa intervista. Sappiamo che il suo interesse e impegno verso l’Argentina è radicato nel tempo, dunque le chiediamo una valutazione sullo stato delle relazioni bilaterali tra i due paesi

Le relazioni tra i due Paesi sono tradizionalmente ottime, sia per i legami culturali storicamente consolidati, sia in virtù di una collaborazione bilaterale che copre i settori economico, scientifico e culturale. In Argentina ci sono oltre 900.000 cittadini italiani (la più numerosa comunità italiana all’estero) e più di 3000 imprese italiane registrate. Le relazioni politiche costantemente ad alto livello sono testimoniate anche dalla visita del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel novembre-dicembre 2018 nonché dalla recentissima visita del Ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, Enzo Moavero Milanesi lo scorso febbraio.


manlio di stefano argentina


Quali iniziative sono in agenda per rafforzare la presenza italiana in Argentina e il rapporto con i nostri connazionali residenti? Quali sono i progetti per rilanciare le partnership commerciali anche attraverso l’Ice?

La Farnesina, attraverso la diplomazia economica, fornisce costantemente sostegno alle imprese: azioni verso i singoli governi, ma anche direttamente verso le realtà locali, volte a sostenere gli interessi del sistema imprenditoriale italiano nella penetrazione dei mercati, nell’acquisizione di contratti e commesse, nella realizzazione di investimenti, nella partecipazione ai negoziati internazionali economici e commerciali.

L’Argentina è uno dei Paesi che seguo con particolare attenzione, anche attraverso l’azione della Cabina di regia, che è lo strumento operativo per coordinare le politiche del Paese in tema di internazionalizzazione del sistema produttivo e definire le linee guida e di indirizzo strategico in materia di promozione all’estero. Le opportunità di accrescere la cooperazione economica e commerciale bilaterale sono amplissime, in ogni settore: penso alle infrastrutture ad esempio, ma anche alle esportazioni di prodotti del Made in Italy, dell’agroalimentare, agli investimenti reciproci e ai servizi.

Sono molteplici le sfide che abbiamo di fronte. Penso ad esempio a quelle ambientali ed energetiche. Ma queste sfide possono rappresentare anche delle occasioni di grande collaborazione, sotto il profilo, per esempio, della cooperazione nei settori della ricerca scientifica, lo spazio e dell’innovazione tecnologica. Certamente l’Ice è chiamato a svolgere un ruolo di primo piano nella promozione della eccellenza italiana.

Nei giorni scorsi Mauricio Macri ha riconosciuto Juan Guaidó come presidente ad interim del Venezuela e successivamente lo ha incontrato ufficialmente, assicurandogli il pieno sostegno del suo governo. Da tempo l’Argentina è capofila degli Stati sudamericani più intransigenti nei confronti di Nicolás Maduro. Può illustrare qual è la posizione del governo italiano in questo contesto?

Il governo italiano, sul solco della sua tradizione, ha promosso l’unica strada possibile ovvero quella del dialogo e della soluzione politica della crisi venezuelana. Qualsiasi logica di ultimatum o imposizioni esterne si configurano in una violazione del principio di non ingerenza. Su questi principi abbiamo chiesto, ottenuto e sostenuto il Gruppo di Contatto tra Ue e Venezuela di cui facciamo parte attiva. L’obiettivo primario resta quello di preservare l’incolumità dei venezuelani scongiurando una escalation e aiutare il Paese ad uscire dalla crisi.

Come valuta il ruolo geopolitico dell’Argentina in uno scenario di area profondamente mutato dall’elezione di Jair Bolsonaro? Ritiene che il presidente brasiliano possa occupare il ruolo che è stato fin qui di Macri, di leader continentale nell’attuazione di politiche economiche liberali e liberiste?

Anche con il Brasile l’Italia mantiene delle relazioni ottime, dettate da forti vincoli culturali e storici, oltre che economici. In uno scenario distante geograficamente, ma così vicino, l’Italia è impegnata a rafforzare le relazioni politiche, economiche e finanziarie, con tutti i Paesi latino-americani.

Il governo italiano sosterrà la candidatura di Argentina, Uruguay, Paraguay e Cile per i Mondiali di calcio del 2030?

Il 2030 è ancora distante e, seppur personalmente veda nell’America Latina un romanticismo legato al calcio senza eguali, queste tematiche sono affrontate dalla Presidenza del Consiglio.

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