Non c’è e non ci sarà una candidatura alla presidenza alternativa a quella di Mauricio Macri per le prossime elezioni in Argentina del 27 ottobre. Lo ha confermato lo stesso presidente smentendo voci circa la sua possibile rinuncia alla candidatura a favore di quella del governatore della provincia di Buenos Aires, María Eugenia Vidal.

“Sarò io il candidato alle presidenziali”, ha ribadito Macri in un’intervista radiofonica. “Non c’è un piano alternativo, il candidato è Mauricio, Vidal è candidata come governatore”, gli ha fatto eco il sindaco di Buenos Aires, Horacio Rodríguez Larreta, uno degli uomini più vicini al presidente uscente. Alla base del presunto passo indietro, la tormenta economica che sta investendo l’Argentina e che, secondo mercati e analisti, non trova la adeguata reazione dell’esecutivo di Buenos Aires.

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Secondo quanto riportano gli analisti politici in diverse testate locali, il governatore Vidal sarebbe il candidato più gradito dell’establishment economico. Il denominato “circolo rosso”, segnala il quotidiano La Nación, starebbe infatti facendo pressioni per una rinuncia da parte di Mauricio Macri.


L’establishment vuole evitare a ogni costo il rischio di un ritorno al governo di Cristina Fernández de Kirchner, che attualmente appare in testa nella maggior parte degli ultimi sondaggi sia al primo turno che in un eventuale ballottaggio.

I candidati alla presidenza saranno indicati da elezioni primarie dell’11 agosto. In base alla legge elettorale argentina, è proclamato presidente al primo turno il candidato che ottiene almeno il 45 per cento dei voti totali, o il 40 con uno scarto non inferiore al 10 per cento sul secondo. L’eventuale ballottaggio tra primo e secondo si terrà in una data da definire nel mese di novembre.

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