Mauricio Macri si ricandida o no? Col paese in piena turbolenza economico-finanziaria, più di un osservatore ha in queste settimane ipotizzato un suo passo indietro. Il calo di popolarità e la sfiducia degli argentini verso la sua politica economica suggerirebbe, secondo qualcuno, di rinunciare alla corse alle presidendiali del 2019. Nell’aria – in realtà già da mesi  c’è il nome di María Eugenia Vidal. 45enne presidente della (strategica) provincia di Buenos Aires, potrebbe essere la ‘sostituta’ di Macri alla Casa Rosada. Elettori permettendo, s’intende.

mauricio macri
Macri e Vidal

A spiegare che non sarà così sono voci vicine al presidente intercettate dal quotidiano La Nación. “Non ci sarà nessun cambio di schema rispetto al 2015”, fanno sapere. E questo vuol dire che Mauricio Macri resta l’uomo per la presidenza, Vidal ancora alla provincia, lasciando l’altro fedelissimo Rodríguez Larreta a guidare la città autonoma di Buenos Aires.

Stando all’analisi interna a Cambiemos – il movimento politico macrista – tutto sarà definito l’anno prossimo. Ora, osservano, è prematuro. Ed è chiaro il riferimento ai risultati delle politiche ‘salva-paese’ mixate con i paletti imposti dall’accordo con il Fondo monetario internazionale. L’economia, dunque. Si gioca tutto lì. Quasi tutto.


Perché dall’entourage del mandatario il portavoce Marcos Peña osserva che è errato considerare l’economia come unico fattore, ma è l’agenda governativa nel suo complesso di cui l’economia è parte. Al tempo stesso nelle stanze del presidente ostentano ottimismo: le misure di politica economica funzioneranno e cambierà il pensiero dell’elettorato verso l’attuale dirigenza.

Marcelo Tinelli

Nel frattempo, però, sembrano pensare alla candidatura anche perfetti outsider. Tra altri nomi che cominciano a circolare, non si esclude, difatti, quello di Marcelo Tinelli. Popolarissimo conduttore televisivo, ma anche imprenditore e dirigente sportivo essendo vicepresidente del club San Lorenzo (la squadra per cui tifa papa Francesco) e con incarichi precedenti nell’Afa, la federazione calcio argentina. Ma se c’è tempo per Mauricio Macri ce n’è anche per loro.

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