Almeno in dibattiti e scontri politici la campagna elettorale è già cominciata da mesi, ma ora c’è la data delle presidenziali in Argentina del 2019. La Direzione nazionale elettorale ha comunicato ufficialmente il calendario elettorale dell’anno prossimo. In base al comunicato ufficiale del ministero dell’Interno, le elezioni primarie (Paso) si terranno il prossimo 11 di agosto, mente per le elezioni generali (presidenziali e per il rinnovamento delle Camere) è stata scelta la data del 27 ottobre. Un eventuale ballottaggio verrebbe fissato invece per il 24 di novembre.

A ogni modo il calendario elettorale sarà confermato ufficialmente solo quando il presidente convocherà le elezioni. Il calendario fissa al 12 giugno del 2019 il termine definitivo di presentazione delle coalizioni che parteciperanno ai comizi mentre il 22 giugno è la scadenza per la presentazione delle liste dei precandidati.


L’acronimo Paso indica un istituto non presente nel nostro ordinamento. Significa, difatti, primarie aperte (perché non è necessario essere affiliato a un partito), simultanee (si svolgono simultaneamente in tutto il paese) e obbligatorie (come obbligatorio è il voto ‘normale’ in Argentina). Costituiscono un filtro: accedono alle elezioni politiche solo quei partiti e candidati che abbiano raccolto almeno l’1,5 per cento.

In caso di partiti che si presentano con più liste si considera il totale delle liste. Per le presidenziali in Argentina passa al primo turno il candidato che raccoglie il 45 per cento dei voti, ma è sufficiente il 40 se rispetto al secondo candidato c’è uno scarto di almeno il 10 per cento dei consensi.



I primi sondaggi – decisamente parziali e al momento poco attendibili – mostrano un elettorato molto preoccupato della situazione economica del paese, al punto che la crisi economica sembra danneggiare l’immagine del presidente Mauricio Macri più di quanto le vicissitudini giudiziarie quella dell’ex presidente Cristina Fernández de Kirchner (che non esclude di ricandidarsi).

Le principali preoccupazioni degli argentini infatti, riguardano, nell’ordine, l’inflazione, la svalutazione rispetto al dollaro e la disoccupazione. Fattori che, stando a recenti inchieste, riescono addirittura a far considerare minore la tradizionale ansia degli argentini, cioè la sicurezza.

TI POTREBBERO INTERESSARE